(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 3 set. - I farmacisti tornano all'attacco. "A fronte dell'accavallarsi di stesure diverse e di voci circa lo spacchettamento del provvedimento o il rinvio dell'esame in Consiglio dei Ministri, mi stupisce che il decreto sanita' contenga ancora una volta norme che modificano il servizio farmaceutico senza alcuna concertazione. Troppe modifiche intervenute nell'arco di pochi mesi hanno gia' avuto un pesante impatto sul settore e le farmacie sono costrette ad operare tra gravi difficolta', senza certezze e senza poter, quindi, effettuare quella programmazione indispensabile a qualunque struttura per mantenere un buon livello di efficienza". Lo afferma Annarosa Racca, presidente di Federfarma.
Il provvedimento, spiega, "sembra apparentemente perseguire l'obiettivo di mantenere una dislocazione capillare della farmacia sul territorio in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini. In realta' pero'- osserva Racca- prevede la cancellazione della norma che impone una distanza minima tra una farmacia e un'altra, cioe' l'ultima norma ancora rimasta volta ad impedire che le farmacie si collochino sul territorio a loro piacimento, senza porre attenzione all'interesse collettivo. Se, pur di stare vicina al centro commerciale che richiama piu' visitatori, una farmacia si avvicina ad un'altra, molti cittadini non avranno piu' una farmacia facilmente raggiungibile. Con l'abolizione del parametro oggettivo della distanza minima, la dislocazione di una farmacia diventa discrezionalita' del Sindaco che rischia sia di essere oggetto di sollecitazioni da parte dei soggetti interessati, sia di incorrere in una situazione di conflitto di interesse nel caso il Comune abbia una propria farmacia comunale".
(Ami/ Dire)