DOPO MANIFESTAZIONE DI ROMA NON SI PUÒ PIÙ ESSERE 'SORDI'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 ott. - Sabato scorso "si e' svolta la manifestazione voluta dai sindacati a tutela del cittadino e di tutta la sanita'. Unite in una giornata epocale, tutte le sigle sindacali hanno voluto rivendicare il ruolo che riveste il Servizio sanitario nazionale": lo ha dichiarato Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici.
La Cisl Medici, insieme alle altre sigle di categoria e alla presenza di 20.000 medici che, venuti da ogni parte d'Italia sfidando le previsioni meteorologiche, hanno manifestato per le strade di Roma con il preciso intento di esprimere la propria indignazione al ministro della Salute Renato Balduzzi e al Premier Mario Monti, artefici di quanto sta accadendo sia al cittadino sia alla categoria dei medici. In nome e per conto di una spending review, si sta depredando quello che, con tutte le difficolta' attuative, sarebbe potuto essere il fiore all'occhiello di uno stato democratico che ha sempre universalizzato l'aiuto al cittadino bisognoso di cure. Il Governo non guarda piu' ne' allo stato sociale ne' ai bisogni minimi che si devono al cittadino, bensi' soprattutto al modo di "fare cassa".
Senza piu' indugiare, prosegue Papotto, "si ripensi ad una manovra correttiva che decreti l'immediata stabilizzazione dei precari e che garantisca ai cittadini le cure su tutto il suolo nazionale, tentando di recuperare finanze sugli sprechi, riducendo i poteri dei direttori generali ed esercitando su questi ultimi controlli attenti e puntuali. Siamo ancora lontani dall'integrazione tra aziende ospedaliere, alte specialita' e territorio, che si potra' ottenere solo se il Governo bloccasse il dissanguamento che si attua sulla sanita' pubblica e, nel contempo, avesse il coraggio di dire basta all'inaridimento di una professione nella quale tanti giovani medici ancora credono". Biagio Papotto conclude ricordando al ministro Balduzzi e al Premier Monti che "di fronte alla massiccia partecipazione alla manifestazione di Roma, non si puo' piu' essere sordi all'irrinunciabile e scontata verita' che il malato ha bisogno di cure e di un medico che lo curi".
(Wel/ Dire)