(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 ott. - Medici in piazza a Roma sabato scorso per dire no a nuovi tagli al comparto sanitario. Il corteo e' partito da piazza della Repubblica per poi approdare al Colosseo. Un percorso simile a quello che e' stato ricalcato nel pomeriggio dai menifestanti del 'No Monti day'. Hanno aderito, oltre ai sindacati di categoria (26 sigle), Federconsumatori, Cittadinanzattiva-Tdm, il segretario Pd Pierluigi Bersani, Riccardo Nencini del Psi, Paolo Ferrero segretario di Rifondazione comunista, il Forum Salute di Sel, parlamentari di Pdl, Pd e Idv, gli ex ministri alla Salute, Girolamo Sirchia e Livia Turco.
I numeri, elaborati dalla Cgil sui dati della Conferenza delle Regioni, sono chiari: in 5 anni, dal 2012 al 2015, la sanita' pubblica sara' stata privata di 30 miliardi, 20 a opera del governo Berlusconi, 10 del governo Monti, di cui 2,6 con l'ultima legge di stabilita'. La stessa Corte dei Conti, ricorda la Cgil, nell'audizione al Parlamento del 23 ottobre sul ddl di Stabilita' ha stimato tagli per oltre 31 miliardi nel periodo 2010-2014.
Tagli che si sommano ai 18 mila posti letto in meno negli ospedali entro il 2012 e ai ticket, che aumenteranno di 2 miliardi nel solo 2014 rischiando di causare la tassazione dei ricoveri, come previsto dalla manovra del governo Berlusconi del luglio 2011. "Quella dei ticket e' una bomba a orologeria da disinnescare, spinge sull'acceleratore della privatizzazione della sanita' e colpisce pesantemente i cittadini nel loro diritto alla cura", ha detto Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici. "Da una parte i pronto soccorso sono piu' affollati, con meno medici sempre piu' precari e con minori possibilita' di ricovero per mancanza di posti letto. Dall'altra i servizi territoriali si stanno desertificando, al di la' della propaganda sui medici di famiglia 7 giorni su 7, e i ticket sono sempre piu' alti. Chi puo' pagare va nel privato, ma chi non puo' si cura sempre di meno. Di tagli- ha concluso Cozza- si puo' morire".
I medici, ha spiegato ancora il segretario generale della Cisl Medici, Biagio Papotto, hanno protestato anche "per i carichi di lavoro, le dotazioni organiche, la difesa dei Lea e il diritto a curare in serenita' evitando la medicina difensiva". Si e' manifestato "anche per la mancata riorganizzazione delle cure primarie, punto centrale per il riordino della salute del cittadino che, attraverso l'utilizzo dell'H24, diventerebbe l'unico modo per non sovraffollare i Pronto soccorso da richieste non urgenti". La giornata era dedicata "in particolare al precariato medico largamente diffuso nelle Regioni 'canaglia' che mette a serio rischio il servizio sanitario nazionale".
Secondo gli organizzatori, sono state circa 20 mila le persone che hanno dato vita al corteo voluto dai sindacati dei medici per protestare contro i tagli alla sanita'. La manifestazione, partita da piazza della Repubblica, e' approdata nella zona del Colosseo. A chiuderla, prima dei discorsi finali, una bara e la marcia funebre, "a segnare la morte del Servizio sanitario nazionale".
(Wel/ Dire)