SANITA'. CRISI, NEVE, SISMA... E A BOLOGNA IL SANGUE DONATO CALA
AVIS: MOLTI NON USANO PERMESSI, PREFERISCONO ANDARE AL LAVORO
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 15 ott. - Quando mancano i soldi e l'economia va male, la crisi ha riflessi anche inaspettati: tra questi, anche la donazione di sangue. Ma non c'e' solo la crisi alla base delle difficolta' che sta affrontando questo 'ramo' del volontariato, fondamentale per la sanita' pubblica. Anche la neve, il sisma e l'estate torrida del 2012 hanno avuto un impatto negativo sulle quantita' di sangue donato. Lo ha spiegato Dario Bresciani, presidente provinciale di Avis, intervenuto due giorni in commissione in Provincia a Bologna.
I problemi causati dalla crisi economica si comprendono analizzando il comportamento di chi dona sangue: tra quelli che continuano senza cali, il numero delle donazioni effettuate nei fine settimana e' piu' che raddoppiato. Mentre tra quelli che donano con minor frequenza, le motivazioni legate al lavoro date al personale Avis che li contatta per ricordargli l'impegno sono sempre piu' diffuse. Eppure, se esistono i permessi donazione sangue rimborsati da Inps, perche' le persone non ne fanno uso? Una risposta potrebbe stare nel fatto che molti impieghi sono precari e permessi sono solo per i lavoratori dipendenti.
Inoltre, "anche chi potrebbe usarli, in questo momento negativo preferisce non perdere una giornata e andare a donare nel fine settimana", ha raccontato il presidente di Avis. "Se guardiamo il numero di donatori rispetto al 2011 siamo stabili, ma se parliamo di quantita' di sangue, siamo di fronte a un calo", ha aggiunto: sono infatti 695 in meno quelle raccolte da Avis, che, assieme ad Advs, si occupa di donazioni di sangue ed emoderivati. Un'unita' di sangue e' la quantita' media di sostanza ematica prelevata nel corso di una donazione: per i prelievi di sangue intero, consiste in 450 centimetri cubici. Anche le nevicate di febbraio, poi, non sono state meno problematiche: "Questo inverno anche i donatori piu' fedeli non uscivano di casa, e c'e' stato il picco negativo del 2012: abbiamo perso 260 donazioni rispetto all'anno scorso", ha raccontato Bresciani. Anche il sisma e' stato un evento inaspettato che ha avuto le sue conseguenze per Avis, facendo si' che i donatori di Crevalcore dovessero venire fino a Bologna.Nessuna sorpresa invece per il calo estivo: ogni anno tra la calura e le vacanze, i numeri calano sempre molto.
"Il bisogno di sangue, pero', e' sempre molto forte- ha sottolineato Reggiani- e non subisce certo cali stagionali". Due fasce di donatori problematiche, poi, secondo il presidente di Avis sono i giovani e le donne: "I ragazzi tra 18 e 25 anni sono solo il 10% dei donanti, e le donne il 30% del totale: aumenteremo gli sforzi di promozione nei loro confronti".
(Wel/ Dire)
|