SANITA'. CONFARTIGIANATO: BOOM SPESE MEDICHE, +14,1% IN 5 ANNI
"AMMALARSI IN ITALIA COSTA PIU' CHE IN EUROPA"; ECCO TUTTI I DATI.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 11 ott. - "Ammalarsi in Italia costa di piu' che nel resto d'Europa": e' quanto emerge da una rilevazione dell'ufficio studi di Confartigianato. Tra luglio 2007 e luglio 2012 i prezzi dei servizi e prodotti sanitari sono cresciuti, in Italia, del 14,1%, vale a dire 5,7 punti in piu' rispetto all'aumento dell'8,4% nell'Eurozona. Prendendo in esame il decennio tra il 2000 e il 2011 la crescita maggiore della spesa sanitaria si riscontra a Trento con un aumento dell'87,3%. Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia con un aumento del 75,2%, seguito dal Molise con il 75,1%; settimo posto per l'Emilia-Romagna con il 66,9%, segue la Sardegna con il 66,7%.
All'opposto dinamiche meno accentuate si registrano nelle Marche con il 54,7%, nel Piemonte con il 51,6%, in Liguria con il 51,4%, in Campania con il 50,0%, in Calabria con il 47,9% e in Abruzzo con il 43,9%.
Secondo l'indagine di Confartigianato, a far registrare i maggiori rincari sono stati medicinali, prodotti farmaceutici, attrezzature e apparecchiature medicali i cui prezzi sono saliti, tra il 2007 e il 2012, del 13,6%, ad un ritmo quasi triplo rispetto al 5% dell'Eurozona, quindi con un differenziale che arriva a 8,6 punti. Molto elevata la differenza Italia-Ue anche per i servizi ambulatoriali i cui prezzi in Italia salgono del 18,0%, vale a dire 7,6 punti in piu' rispetto al 10,4% rilevato in Eurozona. Ma "un balzo ancora piu' gigantesco", segnala Confartigianato in una nota, riguarda la spesa pubblica per la sanita': tra il 2000 e il 2011 e' cresciuta del 64,1%, con un ritmo doppio rispetto dell'aumento del 31,9% registrato dal Pil. Nel 2012, la spesa pubblica sanitaria ha raggiunto la somma di 114,5 miliardi, pari al 7,2% del Pil e al 14,2% della spesa pubblica complessiva. Nel 2011 la spesa sanitaria pro capite in Italia ammonta a 1.851 euro per abitante.
La piu' elevata si riscontra a Bolzano con 2.256 euro per abitante, seguito dalla Valle d'Aosta con 2.222 euro, da Trento con 2.209 euro, dal Friuli Venezia Giulia con 2.074 euro, dal Molise con 2.057 euro e dalla Liguria con 2.044 euro; ottava l'Emilia Romagna con 1.922 euro. La spesa sanitaria pro capite piu' bassa in Calabria, con 1.704 euro per abitante.
Il rapporto di Confartigianato stila anche la classifica delle regioni con il disavanzo piu' vistoso nel servizio sanitario. In testa il Lazio che, tra il 2008 e il 2011, da solo cumula un disavanzo sanitario di 4.958 milioni, pari al 45,0% del totale, seguito dalla Campania con 2.337 milioni pari al 21,2%, dalla Puglia con 1.103 milioni pari al 10%. Sul versante opposto della classifica, otto regioni virtuose che tra il 2008 e il 2011 hanno cumulato un avanzo: il valore piu' elevato in Emilia-Romagna con 112 milioni, seguita da Bolzano con 65 milioni, dal Veneto con 63 milioni, dal Friuli Venezia Giulia con 59 milioni. Il disavanzo nella sanita' pubblica cumulato tra il 2008 e il 2011 incide per 182 euro per abitante. Valori di gran lunga superiori alla media nazionale si riscontrano nel Lazio dove il disavanzo sanitario nel quadriennio 2008-2011 pesa per 865 euro per abitante, seguito dal Molise con 722 euro per abitante, dalla Sardegna con 469 euro per abitante, dalla Campania con 401 euro per abitante, dalla Calabria con 314 euro per abitante, dalla Liguria con 278 euro per abitante e dalla Puglia con 270 euro per abitante.
(Ami/ Dire)
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