(DIRE - Notiziario salute) Roma, 11 ott. - Sensibilizzare e informare gli italiani e la Comunita' scientifica sulle malattie nasali, in particolar modo sulla rinite vasomotoria non allergica, una patologia ancora non riconosciuta e che disturba il sonno e la qualita' di vita del 20% della popolazione. Questo l'obiettivo della prima Giornata nazionale 'Il mio naso ribelle' promossa dall'Accademia nazionale di citologia nasale (Aicna), con il supporto non condizionante dell'azienda farmaceutica Msd Italia, e in programma in tutto il Paese giovedi' 8 novembre per dare la possibilita' ai cittadini interessati di effettuare gratuitamente, durante questa giornata, il test citologico nasale nei circa 50 centri rinologici presenti in Italia.
L'Aicna e la Msd presenteranno l'iniziativa il 6 novembre a Roma in una conferenza stampa, presso l'hotel Nazionale in piazza Montecitorio 131 alle ore 11, durante la quale cercheranno di far luce sulla reale dimensione del problema fornendo studi epidemiologici e dati concreti. "La rinite allergica colpisce il 35% della popolazione generale, mentre quella cellulare il 20% e interessa soggetti di tutte le fasce d'eta'. La cura esiste ma per arrivarci bisogna prima diagnosticarla, e la citologia nasale e' l'unica pratica medica, semplice, non cruenta e non cara, capace di riconoscerla". Lo ha affermato il presidente dell'Aicna, Matteo Gelardi, che ha poi aggiunto: "Le riniti cellulari prendono il nome dalle cellule presenti nel naso.
Possono essere Nares (rinite non allergica eosinofila), Narma (rinite non allergica mastocitaria),oppure Naresma (rinite non allergica eosinofila e mastocitaria). Si tratta di cellule buone, che sono nel sangue- ha spiegato il professore- ma se raggiungono la cavita' nasale sono responsabili della sintomatologia del naso ribelle". Il paziente con naso ribelle e' un soggetto che presenta appunto "un naso iperattivo, che sintomatologicamente comporta starnuti, muco, ostruzione nasale e prurito. La persona che vive queste problematiche ha gli stessi sintomi delle riniti allergiche, e nella ricerca della giusta cura si ritrova a sua volta travolto in una spirale fatta di visite mediche alla ricerca di allergie che non ha. In genere chi soffre di rinite cellulare finisce poi per sconfortarsi, non curarsi e sviluppare rinosinusite, asma o ancora peggio polipi nasali". Purtroppo la citologia nasale, "seppur sia l'unica metodologia efficace per la diagnosi di questa malattia, viene seguita molto poco- ha precisato Gelardi- poiche', pur entrando nelle Linee Guida Aria (Allergic Rinithis and its Impact on Asthma) e' considerata una diagnostica di secondo livello. Al primo ci sono le prove allergiche". La terapia per questa patologia sarebbe simile a quella proposta per il trattamento della rinite allergica, perche' "qualunque farmaco a base di antistaminici e cortisonici locali, che possa inibire il passaggio di queste cellule nel naso, andrebbe bene. L'unica differenza- ha sottolineato il Presidente dell'Aicna- consiste nella durata. Per le riniti croniche la cura e' permanente, e lo sara' finche' il mondo scientifico non capira' quali siano le sostanze che chiamano queste cellule nel naso".
Quindi, questa giornata punta a sensibilizzare la Comunita' Scientifica e il ministero della Salute a riconoscere questa patologia, "perche' una diagnosi corretta permetterebbe ai pazienti di seguire terapie mirate evitando di sviluppare polipi nasali". L'aspetto pratico di questo mancato riconoscimento "si concretizza in un paradosso- ha concluso il professore- mentre il paziente con una malattia cronica non riconosciuta paga i farmaci per la cura, quello con una rinite allergica, riconosciuta e per lo piu' ad andamento 'stagionale', non paga nulla".
(Wel/ Dire)