"STRUTTURE PUBBLICHE DOVREBBERO INVESTIRE SU QUESTA FIGURA".
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 4 ott. - "Conciliare il diritto allo studio e alla cura non e' sempre impresa semplice".
Soprattutto per i bambini e i ragazzi affetti da patologie come diabete, asma, epilessia, allergie e le malattie croniche che richiedono l'assunzione di farmaci nell'arco della giornata.
Anche a scuola quello che "sembra un diritto sulla carta - dal 2005 sono in vigore le 'Linee guida sulla somministrazione dei farmaci in orario scolastico', emanate dai ministeri della Salute e dell'Istruzione - incontra nella realta' di tutti giorni "ostacoli di varia natura e spesso e' garantito solo dall'attenzione e dall'impegno di genitori e insegnanti". Lo scrive la Sisip-Societa' Italiana di Scienze Infermieristiche Pediatriche, spiegando che si tratta di "una situazione a macchia di leopardo" e che "non mancano nella configurazione del nostro Sistema sanitario nazionale le figure professionali che potrebbero contribuire a garantire il diritto alla salute attraverso la somministrazione dei farmaci anche in questi casi".
L'infermiere pediatrico e' "la figura che dovrebbe essere utilizzata e su cui le strutture pubbliche dovrebbero investire per dare una concreta risposta anche a questo problema", spiega la Sisip, spiegando che "potrebbe, con la sua esperienza e professionalita', diventare punto di riferimento e di garanzia anche nei casi di emergenza quando, ad esempio, bisogna somministrare un farmaco salvavita a uno studente. E piu', in generale, quando occorre 'tutelarne il diritto allo studio, la salute ed il benessere all'interno della struttura scolastica' come recitano le Raccomandazioni contenenti le Linee guida ministeriali".
(Wel/ Dire)