IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO HA CONSTATATO UN DATO DI FATTO
(DIRE - notiziario salute) Roma, 29 nov. - "Appaiono del tutto fuori luogo gli attacchi al presidente del Consiglio Mario Monti in merito al suo segnale di allarme sulla sostenibilita' del Servizio Sanitario Nazionale". A dichiararlo e' il presidente di FederAnziani Roberto Messina che prosegue: "Monti non ha fatto altro che constatare un dato di fatto, ovvero l'impossibilita' di continuare a sostenere all'infinito l'attuale sistema sanitario, con il suo livello di prestazioni, di fronte a un processo di invecchiamento demografico che ci vede secondi al mondo e in assenza di significative iniziative di ammodernamento del sistema e di riduzione degli sprechi". Sprechi ampiamente documentati dal Compendio Sic Sanita' in cifre 2011 di FederAnziani, presentato proprio ieri presso il Senato della Repubblica. Se la spesa sanitaria, infatti, continua a crescere incessantemente, gli sprechi o la compartecipazione di noi cittadini, per contro, non accennano a diminuire: constatiamo ad esempio che il ticket medio pro capite negli ultimi tre anni ha subito un aumento del 53%, passando dai 14,3 euro del 2009 ai 21,8 del 2011. Sul fronte sprechi si segnalano i 50 centri trapianti dislocati in tutta Italia e con pochi interventi ciascuno (60 in media ogni anno), da confrontare con i due soli centri di eccellenza che servono l'intera popolazione degli Stati Uniti. I dati SIC sottolineano inoltre gli sprechi per servizi come pulizia e lavanderia, alimenti e mensa, utenze telefoniche, spese legali, riscaldamento e assicurazioni, che nel triennio preso in esame (2007-2009) hanno depauperato le casse dello Stato per circa 4,5 miliardi di euro, contribuendo cosi' alla diminuzione dell'erogazione dei Lea e inficiando pesantemente il diritto alla salute dei cittadini. "È inevitabile che dovra' aumentare il copayment di noi cittadini per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale- prosegue Messina- altrimenti, per quanto possano essere diminuiti gli sprechi, non si raggiungera' mai la sostenibilita'. Le conseguenze di questa situazione le stiamo gia' vivendo sulla nostra pelle, visto che oramai noi cittadini, per vederci garantito il fondamentale diritto alla salute, possiamo solo acquistare un biglietto della lotteria della salute e sperare che la buona sorte ci guidi nel reparto o nell'ospedale giusto". Le parole del presidente Monti "chiamano noi tutti ad un atto di responsabilita' e ad un mea culpa collettivo per lo stato della Sanita' in questo Paese, partendo dagli sprechi delle Regioni fino ad arrivare agli abusi di noi cittadini. La sanita' italiana non e' una vacca da mungere, ma un bene comune da salvaguardare, che produce salute, lavoro, ricerca ed infine, se ben utilizzato, serenita' per i 21 milioni di nuclei familiari italiani. Basta fare demagogia sulle parole degli altri ma cominciamo piuttosto a passare dalla cultura del dire a quella del fare".
(Gas/ Dire)