"A BREVE COSTRETTI AD ESTENDERE PROVVEDIMENTO AD ALTRE STRUTTURE"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 nov. - "Sono passati oltre due anni e tutto e' rimasto come allora e con un'unica, drammatica soluzione: la cessazione delle attivita', intanto delle nostre strutture San Raffaele Cassino e del Centro di Riabilitazione Villa Buon Respiro di Viterbo. In questo lunghissimo periodo siamo stati ingannati dalle false disponibilita', finanche promesse, della presidente Polverini e del suo capo di Gabinetto, Giovanni Zoroddu, che, a parole, ci hanno rassicurato, a piu' riprese, sulla soluzione delle nostre gravissime difficolta', conseguenti ad atti o, piu' spesso, ad omissioni della Regione Lazio. La stessa Regione nella quale si trovavano facilmente finanziamenti per divertimenti e vizi di alcuni Consiglieri, togliendo le risorse per l'assistenza sanitaria a malati di Parkinson e Sla, bambini e adulti cerebrolesi, malati terminali spesso oncologici, persone in stato vegetativo e pazienti in attesa di trapianto".
E' quanto si legge in una nota del gruppo San Raffaele Spa.
"Questa vera e propria macelleria sociale- prosegue la nota- aggravata, ora, anche da una spending review che prevede ulteriori tagli di budget del 7% - budget che, peraltro, per quanto riguarda le attivita' derivanti dal nostro piano di riorganizzazione, siamo in attesa di vederci assegnati dall'Aprile 2011! - si traduce, ora, con la chiusura delle attivita' di Cassino e Viterbo, nella cessazione di: 273 prestazioni ospedaliere quotidiane, anche per gravissime cerebrolesioni; 130 per stati vegetativi e malati terminali; 325 prestazioni ambulatoriali per la presa in carico di bambini disabili. E, purtroppo, nel licenziamento di quasi 700 lavoratori operanti nelle due strutture, senza tener conto del riverbero sull'indotto. A nulla sono valse le manifestazioni di solidarieta' di pazienti e loro familiari, le lettere di denuncia alle istituzioni competenti, le interrogazioni parlamentari e degli esponenti politici di tutti i partiti, che ben conoscono l'importanza e la validita' del servizio offerto dalle nostre strutture; le manifestazioni di lavoratori e dei sindacati di tutte le sigle, per rivendicare il ruolo fondamentale della loro opera, svolta sempre e con abnegazione anche nei momenti piu' difficili. Ne' i riconoscimenti di piu' di 50 importanti Istituzioni scientifiche italiane ed internazionali all'altissimo livello delle ricerche svolte dai nostri scienziati in progetti di ricerca condivisi". "Ne' e' stata accolta la nostra disponibilita' a vederci riconosciuti- prosegue il comunicato- in questo primo momento, almeno quanto necessario al pagamento degli stipendi e dei fornitori di medicinali e presidi necessari per l'assistenza medica, come, peraltro, sollecitato anche dai Prefetti di Roma, Frosinone e Viterbo; a fronte, lo ricordiamo, di arretrati per oltre 260 milioni Euro per prestazioni gia' erogate, come ci impone il nostro ruolo di erogatori di servizio pubblico. Abbiamo chiesto al nuovo commissario Bondi, non appena insediato, un incontro urgente per rappresentare tutto cio'; ma, evidentemente, non si e' ritenuto importante affrontare questo problema o si e' deciso di avallare l'assurda tesi, sostenuta pervicacemente dal Nas di Roma, che tutte le prestazioni rese nella Struttura di Cassino sin dal suo accreditamento (anch'esso disconosciuto) siano illegittime. A questo punto, nella impossibilita' di continuare a finanziare con risorse proprie la continuita' assistenziale abbiamo comunicato alle autorita' competenti la cessazione delle attivita' nel termine di quindici giorni, in questo primo momento delle strutture di Cassino e Viterbo, ma con la prospettiva, a breve, di essere costretti ad estendere tale provvedimento a tutte le altre strutture sanitarie del Gruppo San Raffaele nel Lazio".
(Wel/ Dire)