(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 nov. - "Sono eventi dolorosi ma che servono a chiarire che con la salute non e' possibile barattare nulla". Ippazio Stefano, sindaco di Taranto, commenta cosi' gli arresti e i sequetsri ai danni di dirigenti e della produzione dell'Ilva decisi dalla magistratura. L'accelerazione impressa alla vicenda "era una cosa che si attendeva da mesi- spiega Stefano- e' il prosieguo di questa indagine, e ci auguriamo che una volta per tutte ristabilisca quel giusto equulibiro nel coniugare la produzione con il rispetto dell'ambiente e della salute".
Tra i passaggi piu' dolorosi della vicenda ci sono le storie dei malati nella citta' dell'acciaieria, e tra le intercettazioni il Procuratore capo di Taranto Franco Sebastio ha citato la frase, emersa da un dialogo tra due indagati: "due casi di tumore in piu' all'anno, una minchiata". Io, dice il sindaco di Taranto, "sono un medico, che non solo ha curato persone con tumore, tra cui due persone care, ma voglio dire che il tumore - quando non diagnosticato in tempo - non solo toglie la vita, ma devasta quella di tutte le persone che vogliono bene al malato". E questo "non solo ho avuto purtroppo modo di provarlo sulla mia pelle, ma e' scritto in letteratura medica da tanti anni, la 'sindrome da parente di persona affetta da tumore'- aggiunge Stefano- anche quando questa e' ancora in vita". Cio' detto, la frase "penso che sia una cosa brutta", taglia corto il sindaco.
(Wel/ Dire)