(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 nov. - "Due casi di tumore in piu' all'anno? Una minchiata". Cosi' un dialogo intercettato nel corso delle indagini che hanno portato alle nuove misure di custodia cautelare e dei sequestri nel caso Ilva. Lo riferisce il procuratore Franco Sebastio, coordinatore del pool che indaga nell'inchiesta per disastro ambientale che vede l'Ilva sotto accusa, nel corso della conferenza stampa sulle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Taranto nell'ambito dell'indagine 'Envinronment sold out' ('Ambiente svenduto').
Conferenza stampa trasmessa in diretta da Sky Tg24.
"Abbiamo fatto richieste che hanno trovato quasi completo accoglimento da parte del Gip, che ha emesso il provvedimento di ordinanza di custodia cautelare. Quasi 600 pagine di motivazione", spiega il procuratore Franco Sebastio, coordinatore del pool che indaga nell'inchiesta per disastro ambientale che vede l'Ilva sotto accusa, nel corso della conferenza stampa nella sede della Guardia di finanza, trasmessa in diretta da Sky Tg24.
"Dice il Gip e proseguono i Pm nella richiesta di misura cautelare", riferisce Sebastio spiegando "qual e' la nostra considerazione", che "'la salute e la vita umana sono beni primari dell'individuo la cui salvaguardia va tutelata in tutti i modi possibili'". E la nostra Costituzione, aggiunge, tutela il diritto alla salute, al quale la stesso Carta da' rilevanza Costituzionale, diritto alla salute "al quale l'articolo 41 della Costituzione condiziona la libera attivita' economica", spiega Sebastio, mentre "noi sosteniamo da sempre che un diritto che non accetta contemperamenti o compressioni di sorta e' il diritto alla vita e quindi alla salute".
Se cosi' non fosse, "si arriverebbe all'assurdo giuridico di operare delle comparazioni fra il numero dei decessi accettabili in relazione ai posti di lavoro assicurati", aggiunge il procuratore.
E allora, "a fronte di questo principio- prosegue- ritengo di potervi leggere il contenuto di una sola intercettazione, senza fare i nomi degli interessati". E quindi in una intercettazione "dice uno degli intercettati all'altro, 'due casi di tumore in piu' all'anno, una michiata'".
Cio' detto, al di la' di tutto, dei principi generali della giurisprudenza, "anche la vita di una persona e' sacra e qualunque altro diritto pure tutelato dalla Carta Costituzionale deve fare spazio a fronte del diritto alla vita che e' l'unico incomprimibile", conclude Sebastio.
(Wel/ Dire)