(DIRE - Notiziario salute) Roma, 19 nov. - "Un altro passo per riconoscere l'impianto ideologico e incoerente di una legge sbagliata". Sono le parole del senatore del Pd, medico e presidente della Commissione Sanita' del Senato, a seguito della decisione del Tribunale di Cagliari che dice "si'" alla diagnosi pre-impianto per una coppia affetta da talassemia. "Che la legge 40 fosse esclusivamente il frutto di una negoziazione avvenuta nel Parlamento italiano - prosegue il senatore Marino - e' stato palese sin dalla sua approvazione. Un provvedimento che non ha tenuto conto ne' delle conoscenze scientifiche, ne' del calvario delle coppie che desiderano completare il loro progetto di famiglia, con la nascita di un figlio. A prescindere dalla biologia e dall'eta' di una donna, la legge le imponeva l'impianto di tre embrioni e le impediva una diagnosi pre-impianto, costringendola, nel caso di una grave malattia genetica del bambino, a ricorrere all'aborto terapeutico. Al tempo stesso il legislatore ha spinto ad un'altra incoerenza, permettendo ai ricercatori italiani di condurre i loro studi su cellule staminali embrionali, solo se prelevate all'estero. Per questo auspico che il governo non presenti ricorso rispetto alla sentenza della Corte per i diritti dell'uomo di Strasburgo (la scadenza e' prevista per il 28 novembre, ndr) per difendere una legge ascientifica, peraltro in un momento storico in cui il presidente del Consiglio Mario Monti sta cercando di restituire all'Italia l'immagine di un paese moderno e affidabile. Sarebbe un grave errore".
(Wel/ Dire)