SANITA'. SIP: ECCO REGOLE PEDIATRI CONTRO SOVRAPPESO E OBESITÀ
MOVIMENTO, SONNO, MENO TV, ALIMENTI SANI. "ALLENZA CON SCUOLA".
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 19 nov. - Agli Stati generali della Pediatria organizzati dalla Societa' italiana di pediatria, che si sono tenuti sabato 17 novembre 2012 in contemporanea in 12 regioni italiane, si e' discucco di 'Nutrizione e salute dal bambino all'adulto'.
Ecco i consigli dei pediatri: allattamento esclusivo al seno sino a 6 mesi; no all'eccesso di proteine nei primi due anni di vita; controllare l'accrescimento del lattante con visite periodiche, tenendo presente che un'eccessiva velocita' di crescita e' un fattore di rischio per l'obesita' in eta' adulta; non trascurare l'importanza del sonno (sono necessarie 14-16 ore nell'arco della giornata per il lattante, 12-14 ore da 1 a 3 anni, 11-12 ore nell'infanzia e 9-10 adolescenza); niente televisione prima dei 2 anni e, da piu' grandi, limitare comunque il tempo passato davanti allo schermo (computer compreso) ad un massimo di 2 ore al giorno e mai in camera da letto; dai 5 anni in poi attivita' fisica per 60 minuti al giorno (si consedera attivita' fisica anche il semplice camminare). L'iniziativa, organizzata in occasione della 'Giornata mondiale del bambino e dell'adolescente' e giunta alla seconda edizione, e' l'occasione in cui i pediatri chiamano a confronto rappresentanti delle istituzioni, del mondo della scuola, delle associazioni, dei genitori, dell'industria alimentare, dei media per realizzare azioni comuni di prevenzione. Partner dell'iniziativa e' infatti Slow Food, con cui la Sip stringe un'alleanza per promuovere corretti stili alimentari sin dalla prima infanzia. I numeri sono allarmanti: nel mondo circa 43 milioni di bambini sotto i 5 anni di eta' sono in sovrappeso. In Europa, dove la prevalenza di obesita' e' triplicata dagli anni 80, e' mediamente in sovrappeso un bambino su cinque, uno su tre nella fascia 6-9 anni. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanita' l'obesita' e' in Europa e' responsabile del 2-8% dei costi sanitari e del 10-13% dei decessi. L'Italia conta oltre un milione di bambini in sovrappeso (di cui 400 mila obesi) quindi a rischio di andare incontro in eta' adulta a diabete, malattie cardiovascolari e addirittura tumori. 'L'obesita' e' diventato un problema di salute pubblica e non possiamo pensare di fermarla con provvedimenti isolati e frammentari come la tassa sulle bibite gassate e similari' ha affermato Alberto G. Ugazio, presidente di Sip.
'Serve invece- ha proseguito- un impegno comune tra tutti coloro che si occupano di indirizzi nutrizionali e di stili di vita del bambino, un impegno che parta da quello che sta via via emergendo dalla letteratura scientifica, cioe' l'origine nell'infanzia, addirittura nella gravidanza, delle patologie che si sviluppano nella vita adulta. Ecco perche' diventa fondamentale la prevenzione in eta' prescolare, da 0 a 4 anni.
Agire- ha concluso il presidente Sip- sulla nutrizione pre e post natale, in quel periodo sensibile della vita in cui il bambino matura la capacita' di regolare il metabolismo sia a breve sia a lungo termine, e' la prima e piu' efficace arma per prevenire non solo sovrappeso e obesita' ma diabete, ipertensione, malattie cardioischemiche, allergie ed osteoporosi". Lo studio europeo Earnest (2005-2010) finanziato dall'Unione Europea (coordinato dall'universita di Monaco ed al quale hanno partecipato 40 centri di ricerca europei, di cui 5 italiani) individua 5 fattori di rischio per l'obesita e la salute a lungo termine: fumo e uso di sostanze tossiche per il feto in gravidanza, limitazioni all'allattamento materno, eccesso proteico ed esagerata introduzione di zuccheri nelle prime eta' della vita. "In particolare l'allattamento materno nei primi mesi di vita riduce il rischio di obesita in eta' scolare del 16-28%. Inoltre occorre tener presente che in gravidanza eccessi o carenze nutrizionali, condizioni metaboliche alterate (obesita, diabete, ipertensione) ed eta' avanzata della madre aumentano il rischio per il nascituro di avere un basso (meno di 2,5 kg) o elevato peso (oltre 4,5 kg) alla nascita rispetto all'eta' gestazionale: entrambi sono fattori di rischio per lo sviluppo dell' obesita nelle eta successive" ha spiegato Claudio Maffeis, direttore dell'unita di Diabetologia, Nutrizione clinica e Obesita in eta' pediatrica dell'Ulss 20 e Universita di Verona.
(Wel/ Dire)
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