PRESIDENTE COMUNITA' CAPODARCO: "COMPRENSIONE E VICINANZA" PER CHI PROTESTA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 nov. - Le risorse da destinare alla non autosufficienza, comprese quelle per i malati di Sla che in questi giorni protestano con uno sciopero della fame, dovrebbero arrivare dalla spesa sanitaria e non dal fondo destinato al sociale: la non autosufficienza, infatti, "ha valenza sanitaria" ed e' "arbitrario equiparare la malattia all'assistenza sociale". E' questa l'opinione di don Vinicio Albanesi, presidente della Comunita' di Capodarco, che giudica "improprio e degradante" appellarsi al Fondo Catricala', quel fondo di 900 milioni di euro a disposizione della Presidenza del Consiglio per finalita' che la legge di stabilita' e' chiamata a definire nel dettaglio. Il testo redatto in Commissione Bilancio alla Camera, che passera' a breve all'esame dell'Aula, prevede la costituzione di un Fondo per le Politiche sociali pari a 300 milioni e di un Fondo per la non autosufficienza pari a 200 milioni: in quest'ultimo ammontare e' compresa la quota destinata alle gravi non autosufficienza, comprese la Sla. Una decisione che ha portato il Comitato "16 novembre", composto per lo piu' da malati di Sla, a riprendere lo sciopero della fame in segno di protesta: la richiesta infatti era quella di riservare ai non autosufficienti gravi almeno una cifra doppia, 400 milioni di euro.
"Piena comprensione e vicinanza al Comitato 16 Novembre che- afferma don Albanesi- in questi giorni sta manifestando per ottenere sicurezza per i malati di Sla: la minaccia di manifestare senza le batterie che alimentano i ventilatori e' drammatica, come lo e' la malattia". Cio' che sorprende- fa notare il sacerdote- "e' l'arretratezza della risposta sanitaria e sociale nei confronti di persone con malattie altamente invalidanti: l'appello al Fondo Catricala' e' improprio e degradante" perche' "la malattia viene arbitrariamente equiparata ad assistenza sociale". Tanto piu' in un contesto nel quale "il Fondo per le politiche sociali e' stato ridotto in tre anni (2008-2010) di un quinto, con una decurtazione del 77%".
Il presidente della Comunita' di Capodarco, che riporta queste considerazioni anche sul suo blog http://www.vinicioalbanesi.it/, afferma che "la non autosufficienza ha valenza sanitaria: il trucco del ridurre a sociale cio' che non e' ospedaliero e' arbitrario ed esoso, frutto di interessi di parte scientifici e industriali". "La salute - spiega - e' un bene che e' il risultato di un benessere complessivo che appella alla medicina, ma anche all'assistenza, all'ambiente, alle persone, alla famiglia, ai sentimenti: da una parte infatti le linee di indirizzo sanitario (Riforma Balduzzi) riducono al minimo la presenza in strutture ospedaliere destinate all'acuzie (con la riduzione dei posti letto negli ospedali), ma dall'altro non puo' non prevedere "soluzioni" in continuita' con trattamenti previsti nel post acuzie". Ecco allora, secondo don Albanesi, che "il fondo per non autosufficienti come oggi e' concepito deve scomparire per diventare modalita' della spesa sanitaria". "Solo cosi' - conclude - si eviteranno le scene umilianti di richiesta urgente di salute".
(Wel/ Dire)