(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 mar. - "L'incremento
registrato a livello mondiale nella diffusione di farmaci
contraffatti o illegali, e' in larga parte riconducibile al
proliferare di negozi virtuali su Internet che offrono alla
vendita medicinali di dubbia provenienza". È quanto denuncia
l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, a proposito del farmaco
che ha causato la morte di una donna a Barletta.
Secondo l'agenzia questi prodotti acquistati su internet sono
"in gran parte dei casi non conformi alle informazioni riportate
sull'etichetta, che attirano tuttavia clienti inconsapevoli dei
rischi grazie a una serie di promesse (difficili da mantenere)
come la riservatezza della spedizione, la qualita' della
produzione e le caratteristiche 'naturali' degli ingredienti, ma
soprattutto grazie a un prezzo di vendita sensibilmente piu'
basso rispetto al prodotto legale autorizzato sul mercato. Basti
pensare al riguardo che un prodotto per il trattamento delle
disfunzioni erettili viene 'promosso' su Internet con un prezzo
dieci volte inferiore rispetto a quello del farmaco autorizzato,
distribuito attraverso i canali legali".
Il quadro generale "e' reso complesso da una serie di motivi,
in primo luogo una situazione eterogenea, anche in ambito
europeo, dove coesistono attualmente situazioni diverse: se in
alcuni paesi si e' infatti proceduto ad autorizzare le farmacie
online, e l'attivita' di vendita e acquisto di farmaci in rete e'
dunque considerata legale, in altri, come l'Italia, cio' non e'
ancora avvenuto- dice ancora l'Aifa- Secondo l'ente statunitense
LegitScript, il servizio di verifica e controllo delle farmacie
on line, l'unico riconosciuto ufficialmente dalle federazioni dei
farmacisti, solo l'1% delle 40.000 farmacie censite sarebbe
legale, ovvero controllato dalle autorita' competenti. Il resto
dell'esistente sarebbe invece rappresentato da farmacie false o
illegali".
Le prime dedite, conclude l'Aifa, "esclusivamente alla frode,
le seconde alla diffusione di prodotti sospetti e non conformi
agli standard vigenti".
(Wel/ Dire)