ECCO I RISULTATI DELL'ACCORDO REGIONALE PER LA CARDIOCHIRURGIA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 mar. - Da un massimo di tre
mesi a un minimo di una settimana per un intervento vascolare nel
pubblico; da 20 a tre giorni nelle strutture private. E' tempo di
bilancio dopo cinque anni dal primo accordo tra il Sistema
sanitario regionale e gli istituti privati accreditati sulla
cardiochirurgia in Emilia-Romagna. A tirare le somme dopo il
primo lustro dell'intesa e' l'Aiop, l'Associazione degli ospedali
privati, che a Bologna, nella sede di Unindustria, ha eletto il
nuovo coordinatore dei giovani imprenditori sanitari associati.
Dal luglio 1996 al luglio 2011, dunque, nell'azienda ospedaliera
di Bologna i tempi di attesa per un intervento vascolare sono
scesi da tre mesi a 25 giorni (ma si era arrivati a 20 giorni nel
2003), con una riduzione dell'81%. Nell'azienda ospedaliera di
Parma, invece, si e' passati da una 'fila' di un mese a un'attesa
di una settimana per lo stesso tipo di interventi (-77%). Nelle
strutture private dell'Emilia-Romagna si e' passati da 20 a 3-10
giorni (-67%). I tempi di attesa risultano essere gli stessi
della Lombardia (20 giorni nel pubblico, 10 nel privato), dove e'
stato sottoscritto un accordo simile sulla cardiochirurgia a
partire dal 1997.
Anche per il futuro l'Aiop punta a stringere i rapporti con
la sanita' pubblica, trovando di fatto la porta spalancata. "I
rapporti sono ottimi e improntati alla chiarezza", conferma
l'assessore regionale alla Sanita', Carlo Lusenti. Anche il
direttore dell'Ausl di Bologna, Francesco Ripa di Meana, parla di
"relazione produttiva e costruttiva. Abbiamo affrontato con il
privato il problema delle liste d'attesa, trovando una forte e
positiva complementarieta'". Da quest'anno, avverte Ripa di
Meana, "inizia un triennio difficilissimo, di rottura. Chiediamo
ai privati un'attenzione per costruire insieme la nuova faccia
del sistema". "Non e' un caso che gli stati generali di Aiop
giovani si siano tenuti a Bologna- sottolinea Averardo Orta,
coordinatore nazionale uscente dell'associazione giovanile dal
2002- l'Emilia Romagna e' ai vertici degli indicatori di
efficienza del sistema sanitario nazionale grazie a un elevato
livello delle prestazioni, un alto indice di attrazione di
pazienti provenienti dal resto d'Italia e un buon livello di
collaborazione tra pubblico e privato raggiunto nel corso degli
anni. Sono questi gli elementi che ne fanno un modello per la
sanita' italiana". L'Aiop giovani e' nata nel 2002 e ha sede in
14 regioni italiane. Il nuovo coordinatore, eletto oggi, e'
Domenico Musumeci: al suo fianco Michele Nicchio,
vicecoordinatore per il nord, Giulia De Leo, vicecoordinatore per
il centro, e Simone Improta, vicecoordinatore per il sud.
Per Aiop giovani, nei prossimi anni "il sistema sanitario si
deve orientare sempre piu' verso un sistema misto". Inoltre, si
legge nelle linee di indirizzo future, "sia la programmazione sia
i controlli devono essere mantenuti ben distinti dagli erogatori
dei servizi sanitari". Va poi messo in primo piano lo sviluppo
"indispensabile" di nuove tecnologie, per velocizzare l'analisi
dei dati, condividere le informazioni cliniche ed effettuare a
casa alcune prestazioni, come ad esempio gli esami su pressione o
glicemia, e di inviarli al medico. "Bisogna considerare il
sistema sanitario nazionale come un elemento potentissimo di
crescita- conferma Lusenti- e' centrale, anche dal punto di vista
della competizione mondiali. Del resto l'Italia non ha le materie
prime e la chimica, non possiamo pensare di far campare il Paese
solo con l'alta moda".Nel 2010, cita l'Aiop i dati di
Confindustria, la spesa del sistema sanitario nazionale ha
superato i 111 miliardi di euro, quasi 2.000 euro per abitante.
Sommando il milione e mezzo di occupati, nel pubblico e nel
privato, e il valore delle prestazioni che sfiora i 153 miliardi
di euro, la filiera della salute vale complessivamente l'11,2%
del Pil e rappresenta la quarta attivita' produttiva del Paese.
In Emilia-Romagna il costo medio dei posti letto e' sotto la
media nazionale (318.000 euro l'anno, contro 323.000 euro),
nonostante la popolazione sia piu' vecchia e ci sia un maggiore
tasso di ospedalizzazione (150 cittadini ogni mille sono entrati
in contatto con un ospedale nel 2009). L'indice di attrazione di
pazienti da altre regioni e' pari a 2,35 ed e' tra i piu' alti
d'Italia, insieme alla Lombardia. L'Aiop segnala anche che
l'Emilia-Romagna e' la regione con i tassi di complessita' piu'
alti delle prestazioni erogate dal servizio pubblico, anche se e'
in diminuzione, mentre e' in crescita nel privato. Il case-mix,
ovvero la misurazione della casistica, dove il valore 1
rappresenta una complessita' media, e' sceso negli ospedali
pubblici regionali da 1,08 a 1,05 tra il 2006 al 2009. Nello
stesso periodo, il case-mix del privato accreditato e' aumentato
da 1,11 a 1,16.
(San/ Dire)