SOCIETÀ INFETTIVOLOGIA PEDIATRICA: VACCINARE CONTRO PNEUMOCOCCO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 mar. - Morire di meningite
a 12 anni per una infezione, in molti casi prevenibile, e' una
vera tragedia a cui difficilmente ci si puo' rassegnare". Con
queste parole Susanna Esposito, presidente della Societa'
italiana di infettivologia pediatrica e direttore della Prima
Clinica Pediatrica alla Fondazione Policlinico di Milano, ha
commentato la tragica notizia del recente decesso di una ragazza
di 12 anni affetta da fibrosi cistica per meningite da
pneumococco. "Questo evento drammatico ripropone il problema
dell'utilizzo della vaccinazione contro l'agente infettivo, non
solo nei bambini dei primi anni di vita, ma anche nei soggetti a
rischio di eta' superiore".
Oggi, la patologia pneumococcica, meningite compresa, puo'
essere quasi del tutto evitata con l'uso dei vaccini preparati e
diffusi in molte parti del mondo industrializzato gia' da alcuni
anni. Questi vaccini, pur non eliminando del tutto il rischio
della malattia da pneumococco, in quanto proteggono solo verso
alcuni tipi dell'agente infettivo, coprono verso i piu'
importanti e pericolosi ceppi infettivi e risultano pertanto
essere risolutivi nella maggioranza dei casi. Purtroppo, la
vaccinazione dei soggetti a rischio di eta' superiore a 5 anni,
per quanto raccomandata da tutti gli esperti di prevenzione, ed
inserita recentemente anche nel Piano Nazionale Vaccini
(pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 marzo u.s.), e' ancora
scarsamente praticata nei malati cronici, come emerso nel corso
del "Congresso sulle Malattie da Pneumococco" (ISPPD-8,
Pneumococci & Pneumococcal Disease Sympoium), appena conclusosi a
Iguassu - Brasile. "I bambini con patologie croniche (la fibrosi
cistica nel caso specifico)- conclude Esposito- dovrebbero sempre
ed in ogni caso essere vaccinati, tanto piu' che oggi la
vaccinazione e' resa piu' facile dalla disponibilita' di ben due
preparati commerciali: il vaccino pneumococcico coniugato
13-valente e il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente.
E' quindi necessario che la situazione cambi e che gli stessi
operatori sanitari divengano parte attiva nella diffusione di
questa forma di prevenzione, in grado di salvare la vita di molti
bambini".
(Gas/ Dire)