ATTENZIONE AL TIPO DI CANNELLA UTILIZZATA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 mar. - In montagna, dopo una
sciata capita di finire con un assaggio di vin brule', cioe' vino
caldo aromatizzato. Ma chi ha cura del proprio fegato dovrebbe
astenersi dal bere vin brule' e dall'uso di prodotti alla
cannella. Lo ricorda l'Aduc: "Questa spezia aromatizzante,
aggiunta al vin brule', ha perso la sua buona reputazione.
L'Istituto di valutazione dei rischi sanitari (BfR, Germania)
mette in guardia dalla cumarine contenute nella cannella: possono
nuocere alle cellule epatiche, cioe' al fegato".
Le cumarine sono sostanze che si percepiscono con l'odore del
fieno fresco. In naturopatia vengono sfruttate soprattutto come
antiartritici sotto forma di impacchi di fieno. In commercio
esistono due varieta' di cannella: la cannella Cassia e la
Ceylon. La prima e' usata prevalentemente per la produzione di
dolci industriali e contiene un'alta concentrazione di cumarine,
la seconda, utilizzata comunemente in cucina, non pone problema a
livello sanitario. L'uso di cannella Ceylon per la preparazione
di dolci casalinghi, o per il classico vin brule' familiare, non
presenta quindi rischi per la salute a patto che non se ne faccia
un uso eccessivo.
(Ami/ Dire)