SANITÀ. UMBERTO I, BLITZ ORDINE MEDICI: PRONTO SOCCORSO ANCORA AFFOLLATO
"RIPENSARE INTERO MODELLO, INGIUSTO SCARICARE TUTTO SU DI NOI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 mar. - "Una preoccupante
congestione degli spazi operativi del Dea, in particolare della
cosiddetta 'piazzetta', nonostante la giornata relativamente
tranquilla dal punto di vista degli accessi. E' evidente che in
queste condizioni medici e infermieri lavorano con grande
difficolta' e non e' possibile assicurare l'adeguata riservatezza
e il necessario comfort ai pazienti". E' questo il quadro
dell'Umberto I emerso ieri dalla ricognizione dell'Ordine
provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri, guidata dal
presidente Roberto Lala e dal vicepresidente Giuseppe Lavra, che
si e' conclusa con una riunione cui ha partecipato il direttore
sanitario facente funzioni dell'ospedale, Vincenzo Renzini, alla
presenza di Claudio Modini e Giuliano Bertazzoni, i due
responsabili del Dea colpiti da un provvedimento di sospensione a
seguito delle presunte carenze di assistenza denunciate dai
senatori Ignazio Marino e Domenico Gramazio.
I rappresentanti dell'ordine capitolino, si legge in una nota,
"hanno riscontrato una preoccupante congestione degli spazi
operativi del Dea, in particolare della cosiddetta 'piazzetta',
nonostante la giornata relativamente tranquilla dal punto di
vista degli accessi". "E' evidente che in queste condizioni
medici e infermieri lavorano con grande difficolta' e non e'
possibile assicurare l'adeguata riservatezza e il necessario
comfort ai pazienti", ha sottolineato Lala.
"Professionalita' e dedizione del personale pero' sono fuori
discussione: i problemi sono legati ai troppi accessi impropri
per mancanza di filtri sul territorio, alla scarsa ricettivita'
di pazienti in uscita dal Pronto Soccorso, alla struttura e alla
programmazione non rispondenti alla richiesta di assistenza verso
questo nosocomio. E' impensabile e ingiusto- ha affermato il
presidente dell'ordine- scaricare tutto cio' sulle spalle dei
medici. Qui si tratta di ripensare l'intero modello del Dea e
della medicina territoriale". Pertanto, l'ordine chiedera'
ufficialmente alla direzione generale dell'Umberto I di rendere
note le motivazioni della sospensione dal servizio di Modini e
Bertazzoni. Contestualmente ha annunciato che promuovera' un
tavolo regionale per rivedere l'organizzazione e le funzioni dei
Pronto Soccorso della citta', con un confronto tra tutte le parti
coinvolte. Al Dea dell'Umberto I si registrano circa 138mila
accessi l'anno, quasi il doppio di quelli del San Camillo: un
flusso che inevitabilmente genera punte di criticita'
nell'attuale struttura.
"E' da oltre trent'anni che si attende lo sviluppo di una
medicina del territorio che sia di riferimento ai cittadini per
365 giorni l'anno e filtro efficace verso gli ospedali, ma dalla
Legge 833 del 1978, che ha istituito il Servizio Sanitario
Nazionale, e' ancora una chimera", ha ricordato Lala. "Troppi
accessi evitabili e una strozzatura nelle uscite dei pazienti
verso i reparti interni o le strutture di lungodegenza creano
periodicamente sovraffollamento e condizioni non accettabili.
Inoltre, occorre ripensare l'organizzazione dei Pronto Soccorso
avvalendosi di una programmazione con modelli statistici avanzati
e facendo ricorso all'informatizzazione globale che parta dal 118
e arrivi fino al ricovero e alle dimissioni protette", ha
concluso.
(Wel/ Dire)
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