"SONO PRONTO A VOLARE IN NUOVA ZELANDA, FACCIO SUL SERIO".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 mar. - "Volevo solo
sostenerlo, lui e' il mio mito da quando sono piccolo. Ad un
certo punto gli ho detto che se avessi potuto salvargli la vita
donandogli il mio rene, l'avrei fatto volentieri". Parla con
naturalezza Fabio Falleni, come se donare un rene ad un'altra
persona, non un parente, fosse la cosa piu' naturale del mondo.
Lui e' un ragazzone di 30 anni, pilone del Livorno Rugby,
formazione di serie A, mentre chi potrebbe ricevere il suo rene
e' Jonah Lomu, neozelandese, il giocatore piu' forte e piu'
famoso degli ultimi venti anni di rugby. È anche il piu'
sfortunato pero'. Da tempo e' alle prese con una rara forma di
nefrite, una malattia renale, che lo ha costretto gia' ad un
primo trapianto, nel luglio del 2004. Fu un suo connazionale e
tifoso ad offrire il proprio rene. Le cose andarono bene a tal
punto che dopo circa un anno riprese ad allenarsi per tornare a
giocare: esperienze in Europa, in Galles e poi in Francia.
Alla fine dello scorso anno, pero', l'aggravamento. A
settembre il ricovero, poi la necessita' di un nuovo intervento:
e' alto poco meno di due metri, pesa circa 130 kg, in questi mesi
ne ha persi almeno 30. Ora questa possibilita' tutta italiana.
Falleni ha contattato prima per via telematica il giocatore,
cercando solo di fargli sentire il suo affetto. Poi dalle parole
all'intenzione di volerlo raggiungere dall'altra parte del mondo,
appunto in Nuova Zelanda, addirittura a proprie spese, per
dimostrargli che le sue intenzioni sono serie.
"La mia 'proposta' nasce dal fatto che volevo solamente
sostenerlo con parole di amicizia- racconta all'agenzia Dire- io
non e' che sono partito con l'idea di donargli un rene, volevo
solo mandarli un messaggio di sostegno in questo momento brutto
della sua vita, poi mano a mano che scrivevo mi e' venuto
spontaneo, dal profondo del cuore dirgli che se ci fosse stata
una probabilita' di salvargli la vita, avrei donato a lui il mio
rene!". Questo, spiega Falleni, "penso sia stato dettato dalla
passione che ho per il rugby e poi perche' e' da quando sono
piccino che lo seguo, oltre al fatto che sapere che stava male a
sua volta ha fatto stare male anche me". Ma non si sente "un mito
e neanche un eroe, non ci vedo niente di straordinario. Mi fa
pero' piacere vedere che tante persone credono in me e mi
sostengono".
Niente paura e niente ripensamenti nel rugbista di Livorno:
"Ho letto su internet le procedure per un trapianto di rene, ma
tutto cio' non mi ha mai spaventato ne ho avuto mai ripensamenti,
tutt'ora sono convinto della mia decisione e voglio andare
avanti!". Lomu nel suo Paese e' una stella, un mito. Di riflesso
anche lui rischia di diventarlo nella nazione degli All Blacks.
Un'emittente tv del posto lo ha contattato per un servizio, altre
anche ne hanno parlato. Fino a quando poi e' stato contattato ad
un membro dello staff dell'ormai ex giocatore neozelandese: "Mi
ha ringraziato e mi ha messo in contatto con la moglie di Jonah
Nadene, che a sua volta mi ha confermato l'interesse e mi ha
fatto sapere che presto mi contattera'. Non l'ho ancora sentita,
io intanto ho preparato i documenti per il passaporto che spero
di avere in poco tempo, con la speranza che nel frattempo mi
facciano sapere qualcosa al piu' presto. Ma appena avro' il
passaporto e messo insieme i soldi per il viaggio, partiro',
spero entro fine mese, anche senza una loro risposta: quando mi
vedranno a quel punto capiranno sul serio che quello che dicevo
era tutto vero. Per quanto riguarda le sue condizioni di salute,
un paio di giorni fa e' stato dimesso dall'ospedale di Auckland
dove era ricoverato da circa tre settimane settimane: resta il
fatto che per vivere deve fare il trapianto di rene". E ora ha
trovato anche un donatore.
(Gas/ Dire)