"NON BASTA LA TAZZINA DI CAFFE', SERVE DORMIRE ALMENO 30 MINUTI".
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 28 mag. - Trasporti. Ecco come combattere i colpi di sonno senza falsi miti. "C'e' una serie di luoghi comuni sulla possibilita' di combattere i colpi di sonno alla guida e il primo e' quello di farlo fermandosi a bere un caffe' all'autogrill". Lo ha detto Sergio Garbarino, neurologo dell'Universita' di Genova e presidente Aims, (Associazione italiana medicina del sonno), a margine della tavola rotonda sulle apnee ostruttive nel sonno (Osas) e sicurezza nei trasporti, in occasione del 99esimo congresso nazionale di otorinolaringologia, in corso alla Fiera del Levante di Bari.
"La sonnolenza- spiega Garbarino- pur riconoscendo diverse cause, e' il sintomo caratteristico della sindrome di queste apnee ed e' la prima causa medica di incidenti stradali. C'e' chi pensa di riprendersi con la caffeina, ma la quantita' presente in una tazzina non e' sufficiente ad avere un effetto sul guidatore". Quella del caffe' non e' l'unica strategia inutile, secondo il neurologo infatti "esiste tutta una serie di altre leggende metropolitane, come quella di alzare il volume dell'autoradio e di abbassare il finestrino e svegliarsi con l'aria fresca, o di scendere dalla macchina e sgranchirsi le gambe. Stiamo parlando di falsi miti, l'unico modo per saldare un debito di sonno e' saldarlo con una dormita di almeno 30 minuti". Si stima che sia di circa 1.600.000 il numero di persone che sono affette dalla sindrome. Uno studio condotto in Italia con il contributo dell'Istituto superiore di sanita' ha stimato pari a 828.014.400 di euro i costi socio-sanitari da incidenti stradali attribuiti a soggetti con Osas. "Si tratta di una patologia facilmente diagnosticabile- continua Garbarino- e che, se adeguatamente trattata puo' essere completamente guarita". Alla tavola rotonda ha preso parte anche Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile Club Italia, che sottolinea come nel nostro Paese manchi ancora "una norma che disciplini il rilascio della patente in base agli effetti dell'Osas, cosa che invece avviene in altri stati europei come ad esempio la Francia e la Germania. Noi dell'Aci e' ormai da piu' di un anno che ci occupiamo del problema, ma c'e' bisogno di una normativa da parte dello Stato per improntare delle iniziative organiche sull'argomento e intraprendere campagne di informazione e prevenzione che favoriscano il coinvolgimento spontaneo degli utenti". Un'azione che, nelle parole di Sticchi Damiani "oltre a salvare vite, porterebbe anche a un grande risparmio in termini economici: un euro speso per ridurre il numero dei sinistri, dei morti e dei feriti sulle strade, genera un risparmio di venti euro in costi sociali e sanitari. Solo in Italia i costi sociali superano ogni anno i trenta miliardi di euro", conclude il presidente Aci.
(Fli/ Dire)