(DIRE - Notiziario salute) Roma, 28 mag. - Da un lato la tecnologia e la robotica, che hanno cambiato per sempre il modo di lavorare degli otorini. Dall'altro le ristrettezze economiche del sistema sanitario italiano. Sono stati i temi toccati durante il 99° Congresso della Sio (Societa' italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale) appena conclusosi a Bari. Traccia il bilancio degli incontri (che hanno coinvolto mille medici) il professor Angelo Camaioni, neopresidente Sio e primario di otorinolaringoiatra dell'Ospedale San Giovanni di Roma. Camaioni parla di "un bilancio senza dubbio buono. La tecnologia e la robotica in particolare, hanno sconvolto positivamente il modo di lavorare, soprattutto per quanto riguarda il campo endoscopico: ora riusciamo a raggiungere zone che in passato era quasi impossibile analizzare. Ahime', sono emerse anche le problematiche, come e' normale che sia". In particolare, guardando al futuro, preoccupa "la stagnazione degli investimenti. Sarebbe ipocrita- spiega il presidente- non considerare il fatto che il buco economico italiano e' dovuto anche ad una gestione della sanita' spesso sbagliata, pero' le soluzioni che si stanno cercando rischiano di aumentare il gap tra regioni, invece di attutirli. E poi c'e' il problema dei giovani specializzandi". Giovani che navigano in acque "non buone purtroppo. Ci sono sempre meno posti nelle scuole di specializzazione- spiega Camaioni- e con il blocco del turn over ospedaliero hanno sempre meno possibilita' di crescita. Il ricambio dei medici e' ai minimi storici e l'invecchiamento della popolazione medica non aiuta certo. In questo modo non creiamo nuovi specialisti e non facciamo fare esperienza ai giovani. I nostri ragazzi ormai trovano giusto delle sostituzioni di qualche ora alle Asl o alle guardie, e negli ospedali i piu' giovani specialisti magari hanno cinquanta anni. Invece andrebbe fatto il contrario, offrendo l'esperienza degli specialisti piu' anziani alle Asl, creando cosi' una valida azione di filtro e permettendo ai giovani di venire in ospedale e far crescere cosi' la loro professionalita'. Questo purtroppo- continua il presidente-, fin quando non sara' riattuata la mobilita', non sara' possibile farlo. Ripeto, i pericoli di questa razionalizzazione sono quelli di creare una voragine tra le regioni virtuose, dove il sistema riuscira' a sopravvivere e quelle in difficolta' , dove il sistema arrivera' ancora piu' al baratro". Quanto alle linee guida della sua presidenza Camaioni spiega: "Un anno e' poco, ma sara' destinato a portare all'attenzione delle istituzioni le problematiche legate appunto al nostro sistema sanitario. Non possiamo abbassare la guardia. E poi un modo per aprire ad una limpida collaborazione con aziende private, come del resto avviene gia' in tutto il mondo, in modo che in maniera assolutamente chiara, in questo momento di crisi, la ricerca scientifica venga comunque supportata e sostenuta".
(Wel/ Dire)