SALUTE. 1 BIMBO SU MILLE NASCE SORDO, MA SCREENING POCO DIFFUSO
CUDA (SIO): COSTA COME PACCHETTO DI SIGARETTE, METTERLO NEI LEA.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 21 mag. - Un bimbo ogni mille nasce sordo in Italia eppure lo screening neonatale per la sordita' e' spesso un miraggio. Con la conseguenza di un forte ritardo nella diagnosi che comporta problemi nella maturazione linguistica del bambino. È quanto sottolinea la Sio, Societa' italiana di Otorinolaringologia, che dal prossimo 23 maggio sara' in Congresso a Bari.
"Lo screening neonatale per la sordita' si fa poco in Italia- sottolinea il dottor Domenico Cuda, primario di Otorinolaringoiatria dell'ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza- anche se alcune realta' sono ben organizzate". Fra queste la Campania, la Liguria, alcune province del Veneto. "Ma non c'e' un piano di massa- continua Cuda-. Lo screening andrebbe fatto sulla totalita' dei bambini. È dimostrato, infatti, che in un bimbo che ha una sordita' profonda, se questa non viene identificata subito, la diagnosi poi avviene dai 12 ai 24 mesi. Ed e' altrettanto dimostrato che se il problema non viene scoperto e affrontato subito ci possono poi essere ripercussioni nella maturazione linguistica del bambino".
Il rischio piu' grave che si puo' correre e' che il bambino, se il problema viene fortemente trascurato, possa diventare sordomuto. "Nel prossimo aggiornamento dei Lea (livelli essenziali assistenza, ndr) lo screening e' previsto, ma il documento e' chiuso in un cassetto. La spesa per ciascun esame e' bassa, come un pacchetto di sigarette. Si parla di 6-7 euro. Ma poi ci sono gli aspetti organizzativi che hanno dei costi e questo e' un problema in un periodo di tagli". Lo screening, comunque, ha una procedura "molto seplice": un piccolo apparecchio viene avvicinato all'orecchio del neonato e misura se c'e' emissione otoacustica. In caso negativo l'esame viene comunque ripetuto piu' volte.
(Ami/ Dire)
|