RICERCA AUSL BOLOGNA RIVELA INCOGNITA SCARSA QUALITÀ E FAI DA TE.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 14 mag. - Nei Sert finiscono piu' disoccupati e capita anche che parecchi ex tossicodipendenti, rimasti senza lavoro e depressi, tornino a frequentare gli stessi giri illegali e a bussare alle strutture di aiuto, molto spesso per chiedere una borsa-lavoro (o perche' non hanno piu' i soldi per comprare la droga). Non solo: c'e' piu' tempo libero a disposizione per sballarsi e ci sono anche piu' motivi, visto che il ricorso all'alcol e alle droghe, oltre che al consueto motivo prevalente dello "sballo", e' visto anche come "auto-medicazione per lo stress mentale dovuto alla difficile situazione finanziaria".
Sono alcune delle conseguenze che la crisi economica sta portando sull'universo di chi consuma droga e alcol. Puo' capitare anche, poi, che nascano 'gruppi d'acquisto' per comprare la droga all'ingrosso e risparmiare. Cosi' come succede che durante una serata in compagnia, si compri la droga tutti insieme e poi si divida la spesa "come per una pizzata". Emerge dalla ricerca qualitativa 'L'uso di droga ai tempi della crisi, stili di vita, modelli di consumo e strategie d'acquisto', fatta dall'Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze dell'Ausl di Bologna e presentata alla facolta' di Scienze della formazione da Raimondo Maria Pavarin, direttore dell'osservatorio.
La ricerca e' stata realizzata intervistando operatori del Sert, educatori, psicologi, forze dell'ordine e consumatori, oltre che tossicodipendenti di vario 'grado'. Sono loro che, attraverso le risposte, hanno contribuito a tracciare il quadro di cosa sta succedendo nel mondo delle dipendenze in questo periodo di crisi economica. C'e' da premettere che tra i tossicodipendenti e i consumatori interpellati dagli esperti dell'Ausl, nessuno ha detto di essere rimasto 'spiazzato' dalla crisi: e' una generazione che e' da tempo in crisi, abituata a fare i conti con un lavoro precario ma soprattutto a 'tirare la cinghia'. Detto questo, pero', in tanti hanno detto che ultimamente ci sono meno soldi in giro, che si perde piu' spesso il lavoro e che si e' costretti ad accettare paghe piu' basse pur lavorando di piu'.
Mai come in questo periodo, hanno detto i 79 consumatori e tossicodipendenti ascoltati, "si naviga a vista". Se il calo di denaro a disposizione fa si' che le sostanze stupefacenti si consumino di meno, il dato che emerge e' che "il consumo non cessa", mette in guardia Pavarin: cambiano le quantita' o le modalita' di consumo, ma la gente si droga ugualmente, anche perche' molti vivono questa situazione di crisi economica come depressione e ricorrono alla droga (e ancor piu' spesso all'alcol, che costa meno) come "auto-cura".
In tanti hanno detto di comprare la droga insieme, dividendo la spesa "come per una pizzata", ma si registra anche un maggior numero di tossicodipendenti che si decide a spacciare per mettere insieme il denaro per comprare la droga. Nascono 'gruppi d'acquisto' per comprare la droga e in alcuni casi si opta per sostanze meno costose, come la ketamina e l'mdma. Infine, c'e' chi ha detto di rinunciare ad altre spese (come ad esempio andare a cena fuori) pur di comprare le sostanze stupefacenti (ma qualcuno ha anche detto di rinunciare a mangiare). Tanti altri, poi, si mettono a 'produrre' cannabis in casa. E sono sempre piu' frequenti gli spacciatori che non vendono piu' un'unica sostanza, ma che si procurano una sorta di 'supermercato' rifornito di ogni tipo di droga.
Un'altra conseguenza della crisi (meno soldi a disposizione) e' l'abbassamento dei prezzi (soprattutto di cocaina, eroina e ketamina), il che di per se' puo' portare ad un aumento del numero dei consumatori, che possono vedere come meno difficoltoso spingersi a provare anche piu' sostanze ("tanto se costano poco le posso provare", e' il ragionamento). Ma c'e' anche un altro rischio, ed e' quello dell'abbassamento della qualita' della droga, che tra l'altro si registra gia' da alcuni anni (basta pensare che nel '92 la cocaina veniva 'tagliata' con una percentuale del 10%, mentre nel 2008 il dato e' del 58%).
Dalle interviste realizzate, emerge che una delle piu' grandi preoccupazioni dei consumatori e' quella di venire truffati e di prendere un 'pacco' nell'acquistare droga di scarsa qualita'.
Anche perche'- ed e' un altro dato che allarma- in realta' i consumatori non hanno elementi per conoscere realmente la qualita' di cio' che acquistano: si fidano del proprio pusher 'di fiducia', che mai come in questo periodo punta sulla 'fidelizzazione' del cliente, "proprio come se la droga fosse una merce come un'altra", dice Pavarin. Quanto all'alcol, il timore e' che aumenti il consumo, visto che costa meno e non e' illegale. Gli eroinomani dicono di utilizzarlo spesso come surrogato, in mancanza dell'eroina, (magari comprandone dei 'bottiglioni' e cercando di spendere meno), mentre i cocainomani se ne servono "per amplificare l'effetto" della droga ma non lo considerano un sostituto. Un ultimo dato riguarda gli psicofarmaci: molti degli intervistati spiegano di averne timore, di vedere in questi farmaci il 'salto' di qualita' tra l'essere consumatori e il diventare 'dipendenti'. C'e' anche chi, pero', spiega che si trovano nel 90% delle farmacie, che si possono acquistare spesso senza ricetta e che per risparmiare si possono sempre "rubare alla nonna".
(Wel/ Dire)