(DIRE - Notiziario salute) Roma, 10 mag. - Musica dal vivo per aiutare i pazienti dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna a vivere un momento di serenita' e distrazione dalla malattia. E' l'ultima iniziativa del Policlinico in collaborazione con il Conservatorio Martini. Il via ieri nel padiglione 2-Albertoni alle 17, dove si e' tenuto il primo dei sei concerti che vedranno protagonisti gli studenti del Conservatorio bolognese nei reparti di degenza dell'ospedale. Nell'ambito del progetto "Le note del conservatorio Martini al S.Orsola", un quartetto di sax ("Saxbo quartett") ha eseguito brani di Tchaikovski, Piazzolla e altro, dando la possibilita' ai ricoverati di geriatria di "dimenticarsi" (per dirla con le parole degli organizzatori), per un'oretta, di essere dentro ad una struttura ospedaliera.
Il direttore di Medicina interna Afro Salsi, intervenuto in conferenza stampa alla presentazione del progetto, ha sottolineato che "la musica e i concerti rientrano a pieno titolo nel concetto di 'cura'". Infatti, "per curare bene un paziente e' necessario andare oltre la diagnostica e la terapia farmacologica". La musicoterapia "e' riconosciuta ormai da anni", ma l'innovazione di questo progetto sta nella scelta della fascia di pazienti a cui e' offerto". Il direttore si riferisce al fatto che i concerti si svolgeranno nel padiglione dove vengono ricoverati pazienti anziani, e questa "e' una novita', se si pensa al fatto che spesso la filantropia si occupa piu' che altro di fasce considerate 'piu' deboli', come i bambini". D'altronde, ricorda Salsi, "per troppo tempo non ci si e' occupati degli anziani, che sono anch'essi una fascia 'fragile',".
La direttrice di Geriatria, Maria Lia Lunardelli, ha sottolineato come non sia "la prima volta che l'ospedale organizza iniziative rivolte agli anziani". Infatti, in questi ultimi anni, si erano gia' svolti "alcuni momenti di lettura, spazi sensoriali per gli anziani, finger food per favorire l'autoalimentazione e anche la clown terapia". E' pero' la prima volta che si utilizzera' la musica per scopi terapeutici in questo reparto. Secondo Lunardelli, l'esperienza e' duplice: per l'ospedale si tratta di "verificare quanto l'ascolto musicale possa favorire una maggior collaborazione del paziente alle cure", mentre i giovani musicisti avranno "la possibilita' di suonare davanti ad un pubblico sensibile, con problemi di salute, e con una partecipazione che di certo va oltre il semplice momento di ascolto". Al termine dei sei concerti, che si protrarranno fino all'autunno, ha concluso Salsi, "sara' possibile fare un primo bilancio dell'iniziativa, per verificare se e come proseguire l'esperienza avviata".
(Wel/ Dire)