SALUTE. DISABILITA' IN SARDEGNA ARRIVA PROTOCOLLO INTESA CONTRO DISCRIMINAZIONI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 mag. - Puntare a una vera integrazione, superando sia le barriere che ancora rendono difficile la vita a tanti immigrati e che quelle che penalizzano i disabili. Una missione difficile, ma possibile, che pero' diventa una vera e propria impresa titanica quando la stessa persona e' al contempo immigrato e disabile. E' quanto emerso sabato durante la giornata di studio e approfondimento voluta dalla Fish Sardegna Onlus (federazione per il superamento dell'handicap) in collaborazione con la Fondazione con il Sud.
Nel suggestivo parco di Monte Claro a Cagliari, in quelli che una volta furono i locali dell'ex manicomio sardo, si sono radunati non solo gli esponenti delle istituzioni regionali, ma anche buona parte del mondo del volontariato e delle onlus. "Giornate come questa sono importantissime - ha ribadito Pietro Barbieri, presidente nazionale della Fish - per questa ragione abbiamo dato un contributo alla federazione sarda all'organizzazione di questo appuntamento. Le discriminazioni nei confronti degli immigrati e dei disabili sono figlie degli stessi pregiudizi. Possono avere forme diverse di segregazione, o di trattamenti discriminatori, ma la radice e' sempre la stessa. La cosa che conta, in ogni caso, e' che appuntamenti come questi sono possibili anche grazie al supporto dell'ufficio nazionale antirazzismo, per questo riteniamo che questo tipo di manifestazioni si possano ripetere". La prima giornata regionale sarda su Immigrazione e disabilita' e' stata dunque un successo. A introdurre il confronto e' stato il presidente regionale della Fish, Alfio Desogus, che ha tracciato uno spaccato della situazione, sottolineando come ancora sia lontana la definitiva integrazione. Temi cari anche all'assessore provinciale alle politiche sociali di Cagliari, nonche' attuale presidente della Provincia, Angela Quaquero. Il fenomeno delle discriminazioni multiple e' devastante - ha ripetuto l'assessore - e' molto interessante il fatto che un disabile immigrato abbia bisogno di servizi che hanno delle specificita' per le sue condizioni di vita, cosi' come per le specificita' culturali e religiose. Per quanto ci riguarda, in questo momento, abbiamo sempre in piedi la rete di accoglienza attiva con le associazioni, poi anche una consulta per i disabili molto attiva". Annunciato anche un protocollo d'intesa con l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio, presente alla giornata di lavoro con Vanni Piccolo. "Prevede la possibilita' di fare qualsiasi tipo di denuncia - ha chiarito Angela Qauquero - per ciascuna delle sei discriminazioni: quella per etnia, per lingua, per religione, per abilita' e disabilita', quella di genere e quella di orientamento sessuale. Una lotta a tutto campo contro qualsiasi fenomeno di emarginazione". Sull'immigrazione nell'Isola ha parlato Marco Zurru, docente di sociologia dell'Universita', mentre numerose sono state le adesioni anche del mondo del volontariato. Una giornata ricca anche per i bambini dell'istituto comprensivo "Monsignor Saba" di Elmas che hanno partecipato all'intermezzo culturale e d'animazione con le fiabe dal mondo e le letture dal libro "La panchina" di Kilap Gueye. Sulla tutela dei diritti degli immigrati con disabilita', invece, si e' concentrata la tavola rotonda del pomeriggio coordinata da don Ettore Cannavera, sociologo e fondatore della comunita' "La Collina". Un faccia a faccia a cui hanno preso parte Zelindo Pucci, Assessore ai Servizi Sociali Provincia di Olbia, Nicola Cabras, Dipartimento Immigrazione Cgil, e Giovannimaria Fresu, consulente Politiche Sociali e Immigrazione della Provincia di Cagliari.
(Wel/ Dire)