(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 23 lug. - "Non ci piace". Cosi' Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami-Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, risponde ai propositi di rivoluzione del ministro Balduzzi che, "continuando il percorso del ministro Fazio, vorrebbe cambiare l'essenza della medicina di base modificandone il suo assetto e quello dei professionisti che lavorano nel territorio". Per lo Snami "non si deve immolare la medicina generale su logiche di risparmio e di tagli. Pensare di 'intrupparci' forzatamente denota una conoscenza pressoche' nulla della reale situazione delle modalita' della erogazione delle cure e dell'organizzazione sanitaria del territorio. A meno che non si vogliano prender per buoni i 'desiderata' di chi da anni predica rivoluzioni e sconvolgimenti di un comparto che onestamente e faticosamente ogni giorno tira avanti la carretta tra mille difficolta'".
Per il leader dello Snami "vogliono far entrare dalla porta di servizio la storia del budget ignorando che le logiche dell'assistenza sanitaria sono differenti dai percorsi d'impresa e da certe logiche di mercato. Parliamo di cure da erogare a delle persone che e'áben diverso dalle considerazioni della convenienza dellaácommercializzazione di altri prodotti, se e' meglio vendere lavatrici o lavastoviglie oppure cessare di produrreáun certo prodottoáperche' non conviene. Secondo queste logiche non dovremmo piu' assistereái cronici problematici o i pazienti oncologici perche' le loro cure in prestazioni e farmaci e' molto costosa e ci farebbe sforare il budget, per cui sarebbe meglio non averli come assistiti?". Infine, per Testa, lo Snami "prende le distanze da chi propone la politica del gambero e dai sindacati che la assecondano".
(Wel/ Dire)