(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 19 lug. - "Non pagheremo il vostro debito con la nostra salute". E' lo slogan della giornata nazionale di mobilitazione, che si e' svolta martedi' scorso, indetta da Usb contro la spending review, che "taglia in modo drastico gli investimenti sulla sanita' pubblica e cede ulteriori servizi ai privati aprendo anche la strada ad esuberi e licenziamenti per migliaia di lavoratrici e lavoratori". In tutte le regioni e nelle principali citta' italiane, a cominciare da Roma, l'Unione sindacale di base ha dato vita a decine di assemblee, presidi, volantinaggi, sit-in e blocchi stradali per denunciare "che dietro una operazione di apparente revisione degli sprechi si nasconde una delle piu' pesanti manovre finanziarie, l'ennesima fatta di soli tagli lineari al servizio sanitario pubblico, che compromettera' definitivamente il diritto alla salute nel nostro Paese e cancellera' migliaia di posti di lavoro".
"Emblematica" l'iniziativa romana, che si e' svolta presso il ministero della Salute in concomitanza con il tavolo negoziale sulle sorti della Croce Rossa italiana. "Su quel tavolo si riassume la drammatica condizione di migliaia di persone che rischiano il posto di lavoro e attendono una risposta che ancora non arriva circa il loro futuro, mentre si affida alla sorte la gestione di importanti servizi sanitari" ha spiegato Licia Pera, dell'esecutivo nazionale Usb Pubblico Impiego. "A quel tavolo Usb ha chiesto al ministro la reinternalizzazione nel servizio sanitario nazionale delle funzioni svolto dalla Croce Rossa e di tutto il suo personale, precario e non".
Nella stessa piazza della Capitale hanno manifestato anche le lavoratrici e i lavoratori dell'Istituto superiore di sanita', ente di ricerca vigilato dal ministro della Salute, "contro il taglio di 13 milioni di euro in tre anni che mette in pericolo centinaia di lavoratrici e lavoratori precari e le stesse funzioni dell'ente. Inoltre piu' di cento tra ricercatori e tecnici specializzati attendono di essere assunti a tempo indeterminato da piu' di otto mesi".
"Contro i tagli che affossano il welfare e i servizi pubblici, e che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro, continueremo in tutte le sedi e in tutti i territori, la nostra mobilitazione" ha concluso Pera.
(Wel/ Dire)