(DIRE - Notiziario salute) Roma, 16 lug. - "Ogni anno entrano in Italia prodotti alimentari 'irregolari' per oltre 2 miliardi di euro. E questa volta a finire nella rete di controlli dei Nas di Bologna sono i germogli di soia". Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori commentando l'operazione, "che ha portato al sequestro di due tonnellate del prodotto tipico della cucina cinese non tracciato e conservato senza le condizioni igieniche appropriate, e che si somma ai casi sempre piu' frequenti di segnalazioni di cibi che entrano 'clandestinamente' in Italia".
Questi cibi, "completamente privi delle garanzie di salubrita' proprie del sistema agroalimentare del nostro Paese, quando sfuggono ai controlli e arrivano sulle nostre tavole possono rappresentare un pericolo per la salute del consumatore- spiega la Cia- oltre che un danno economico per i nostri coltivatori, impegnati quotidianamente per la qualita', visto che il giro d'affari legato solo a questi alimenti e' pari a circa il 5% della produzione agricola nazionale".
A confortare, pero', "e' il rafforzamento del sistema dei controlli delle autorita' competenti, per cui siamo primi in Europa". Negli ultimi due anni "il numero dei sequestri e' piu' che quadruplicato- ricorda la Cia- tra frodi commerciali e sanitarie, sofisticazioni, contraffazioni, cibi non tracciati e cibi avariati, nel 2011 sono stati portati a termine 13.867 sequestri, cifra che ha triplicato il risultato dell'anno precedente". Serve "'tolleranza zero' nei confronti di chi sofistica e inquina gli alimenti". E bisogna farlo sia per tutelare i nostri produttori agricoli che per dare ai cittadini la certezza della tracciabilita' e della salubrita' degli alimenti.
(Wel/Dire)