"STATO NON ABDICHI A SUA FUNZIONE DI RESPONSABILE DELLA SALUTE".
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 16 lug. - Gli psicologi italiani lanciano un allarme: "Lo Stato non abdichi alla sua funzione di responsabile della salute dei cittadini" e invitano tutti i cittadini a firmare l'appello, sul sito web www.psy.it, contro la norma che vorrebbe riconoscere le "associazioni a carattere professionale di natura privatistica, fondate su base volontaria".
Lo scorso 17 aprile la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di legge (Ddl) n. 3270, recante 'Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi'. Il testo e' ora all'esame della 10ma Commissione permanente del Senato della Repubblica, in attesa dell'approvazione definitiva. Alla luce del Ddl n. 3270/2012 chiunque eserciti una qualsiasi attivita' non organizzata in Ordini o Collegi puo' costituire 'associazioni a carattere professionale di natura privatistica, fondate su base volontaria», ciascuna dotata di una propria struttura, di propri requisiti di ammissione e di un proprio codice deontologico'.
"È immediatamente evidente come questa eventuale legge metterebbe seriamente a rischio - soprattutto nel campo delle professioni che si pongono una finalita' sanitaria, come quella di psicologo - i princi'pi fondamentali della qualita' essenziale del servizio e della tutela dovuta ai cittadini". Lo si legge in un documento pubblicato sul sito dell'Ordine nazionale degli psicologi. Queste professioni "sono state riconosciute e regolamentate dal Legislatore- prosegue il documento- perche' si potesse garantire ad ogni cittadino il pieno godimento di un diritto costituzionalmente garantito quale quello alla salute".
Per quanto riguarda la professione di psicologo, la Legge 18 febbraio 1989, n. 56, che l'ha istituita, "non prevede, ad esempio, alcuna barriera di accesso, se non il perseguimento di un impegnativo percorso di studi ed esperienziale volto ad assicurare, nell'interesse collettivo, che gli psicologi acquisiscano principi, conoscenze, modelli e metodi condivisi dalla comunita' scientifica internazionale e che li utilizzino in modo competente ed etico. Delegando ad associazioni private- spiega il documento- l'individuazione dei requisiti necessari allo svolgimento di una attivita' che non ha carattere professionale, il Ddl n. 3270/2012 disegna - di fatto - un sistema interamente fondato sull'autoreferenzialita' e sull'autocertificazione, privo di organismi indipendenti cui affidare le opportune procedure di valutazione, controllo e accreditamento".
Per gli psicologi italiani "applicare questo principio anche in ambito sanitario, significa che lo Stato rinuncia, apertamente ed esplicitamente, a garantire un'adeguata formazione dei professionisti e abbandona ogni controllo sui livelli qualitativi delle loro prestazioni: abdica alla fondamentale funzione di responsabile della salute dei cittadini". Per tali ragioni, "invitiamo a firmare e a diffondere questo appello, affinche' il Ddl n. 3270/2012 escluda chiaramente dal novero delle associazioni a carattere professionale di natura privatistica tutte quelle che possano far riferimento allo specifico campo sanitario".
Il documento conclude: "Lo Stato deve garantire il diritto alla salute, intesa secondo il 'modello biopsicosociale' e deve garantire al cittadino chi ha le capacita' e le competenze di difendere e promuovere l'interesse collettivo: non chi, invece, e' portatore di meri interessi privati".
(Wel/ Dire)