(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 9 lug. - "L'adozione dei prezzi di riferimento eccessivamente bassi come limite massimo consentito, rischia di produrre effetti devastanti sulle aziende impegnate nella distribuzione dei dispositivi medici, che sono gia' in sofferenza per i ritardi nei pagamenti e per la sensibile contrazione dei fatturati". Lo scrive in una nota La Federazione italiana fornitori ospedalieri, che ritiene "indispensabile un incontro urgente con il Governo per individuare soluzioni possibili di contenimento della spesa sanitaria sui dispositivi medici e per evitare che siano prese decisioni deleterie per le aziende di un comparto che deve essere visto come una risorsa e non come un costo aggiuntivo nella filiera distributiva".
"Questa decisione unitamente all'abbattimento del 5% degli importi e dei volumi di fornitura- prosegue la nota- puo' indurre molti dei circa 2.500 imprenditori impegnati nella distribuzione locale dei dispositivi medici a chiudere i battenti, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro e di personale altamente specializzato, che quotidianamente supporta la classe medica nelle scelte da adottare e nella formazione sull'utilizzo dei prodotti. La Fifo ha gia' inviato al Commissario Bondi una nota in cui esprime la piena adesione all'adozione di prezzi di riferimento, purche' tengano conto delle medie ponderate dei prezzi praticati agli ospedali, che possono essere sensibilmente diversi soprattutto per le diverse procedure d'acquisto adottate dagli ospedali e che necessitano di piu' attente verifiche, in virtu' delle diverse tipologie di prodotto e/o servizio fornite".
In materia di appalti, infine, "la Fifo ricorda la proposta del Direttivo del Parlamento Europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici per favorire la partecipazione delle Pmi alle gare di appalto evidenziando pero' come la direzione intrapresa dal governo sembra andare, purtroppo, in senso opposto".
(Wel/ Dire)