(DIRE - Notiziario salute) Roma, 2 lug. - Quattro giorni di attivita' formativa per oltre 100 studenti dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e poi subito in campo al Pronto soccorso di Belcolle. Da domani fino a venerdi', presso la sala conferenze della provincia di Viterbo, avra' luogo il progetto 'Accoglienza e umanizzazione in Pronto soccorso'.
L'iniziativa, promossa dalla Direzione generale della Ausl di Viterbo con la collaborazione dell'Universita' La Sapienza di Roma, da domani vivra' la sua prima fase con un'attivita' didattica rivolta a oltre cento studenti iscritti ai corsi di laurea delle professioni sanitarie della sede viterbese de La Sapienza. Successivamente, nella seconda fase operativa, i ragazzi verranno impegnati direttamente presso il Pronto soccorso di Belcolle con l'obiettivo di 'accompagnare', garantendo il supporto necessario, le persone assistite e i loro familiari in attesa. "Il progetto- spiega il direttore sanitario del complesso ospedaliero di Belcolle, Giuseppe Cimarello- e' in realta' una grande opportunita' per i partecipanti che potranno focalizzare la loro attenzione su quelli che sono gli strumenti relazionali fondamentali nel processo di umanizzazione dell'ospedale. Un percorso che anche la nostra azienda ha intrapreso con convinzione, perche' e' sempre piu' attuale e imprescindibile saper accogliere e dare delle risposte adeguate ai bisogni sociali, di comunicazione e informativi di cui sono portatori i numerosi utenti che, ogni giorno, si rivolgono alla nostra struttura ospedaliera e, in primis, al Pronto soccorso".
La partecipazione all'evento formativo, inoltre, potra' essere un supporto qualificante in piu' sul curriculum dei partecipanti in previsione della loro futura professione di operatori sanitari. "Oltre all'augurio, che rivolgo con affetto agli studenti, di giungere a un buon risultato- conclude Cimarello- intendo anche ringraziare tutti i presidenti dei corsi di laurea, i direttori didattici e i tutor che hanno voluto sostenere e supportare questo progetto che, a suo modo, si pone l'obiettivo di ridurre la distanza comunicativa e di comprensione che, spesso, ancora si verifica tra gli operatori sanitari e gli utenti".
(Rel/ Dire)