(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 28 giu. - "La nuova proroga sulla libera professione dei medici e' un grave errore. Si ponga fine una volta per sempre a quell'anomalia tutta italiana che garantisce a un medico un posto di lavoro nella sanita' pubblica, permettendogli allo stesso tempo di svolgere la libera professione, spesso senza controlli adeguati". Lo dice in una nota Ignazio Marino, chirurgo e senatore del Partito Democratico, che aggiunge: "Basterebbe applicare la legge del 2007 che prevede la libera professione all'interno dell'ospedale, ma al di fuori dell'orario di lavoro, e obbliga ad assicurare un numero di prestazioni nel pubblico non inferiore a quelle del privato".
Cio' significa che "se un medico esegue cento visite al mese a pagamento, ne deve eseguire almeno cento anche nel pubblico. Una proporzione che garantisce guadagni elevati ai professionisti, riduce le liste d'attesa e tiene conto delle esigenze degli ammalati, senza discriminare i meno abbienti. I tanti professionisti della sanita' che operano con trasparenza- conclude Marino- sanno che questa legge permette di assicurare ai pazienti la continuita' di cura e la presenza costante del medico in ospedale".
(Wel/ Dire)