"DIBATTITO FORTEMENTE SEGNATO DA APPROCCIO IDEOLOGICO".
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 28 giu. - In Italia il dibattito in materia di droghe e in specifico sulla riduzione del danno e' "fortemente segnato da un approccio ideologico, centrato su moralismo, patologizzazione e repressione": A rischio la qualita' e la diffusione dei servizi. Ma gli operatori non si arrendono e, in occasione della Giornata mondiale di lotta alle droghe, hanno dato vita a Itardd, Rete italiana riduzione del danno, che mette insieme anche associazioni e enti locali per promuovere e difenderein Italia questo approccio. Itardd lfavorira' gli scambi con le reti e gli ambiti scientifici europei e internazionali e partecipa al movimento internazionale che chiede una "politica mondiale sulle droghe rispettosa dei diritti umani e degli obiettivi sociali e di salute delle popolazioni, che superi l'attuale protratto empasse delle inefficaci politiche globali centrate sulla logica della repressione". "La riduzione del danno- spiegano- e' un approccio, una gamma di programmi e servizi che mirano a ridurre il danno correlato all'uso di sostanze psicoattive legali e illegali sui piani sociale, sanitario ed economico. E' parte integrante delle politiche comunitarie della Ue (politica "dei 4 pilastri"), e delle linee guida politiche e operative emesse dai diversi ambiti istituzionali comunitari, dal Parlamento europeo alla Commissione, dal Consiglio all'Emcdda, l'organismo tecnico comunitario". Tuttavia l'Italia rimane al palo. "Il cambiodi governo non ha segnato alcuna discontinuita': sul piano internazionale l'Italia resta tristemente il paladino europeo delle strategie repressive e di criminalizzazione dei consumatori ispirate alla tolleranza zero". Gli operatori denunciano che diffusione, stabilita' e efficacia del sistema di servizi di riduzione del danno "sono sotto minaccia, nonostante i risultati avuti in tanti anni di intervento": colpa dei tagli alle risorse, mancato sostegno politico, guerra ideologica, pesanti limiti all'innovazione e allo sviluppo di una piu' comprensiva strategia sul piano della salute pubblica. "Come operatori e operatrici non ci arrendiamo- dichiarano i promotori- abbiamo buone alleanze: evidenze e risultati, pragmatismo e approccio umanitario, l'unione europea e i contesti scientifici internazionali, i consumatori e molti territori che riconoscono nella rdd una risorsa per l'intera comunita'".
(Wel/ Dire)