(DIRE - Notiziario salute) Roma, 25 giu. - Gli attuali stili di vita ci portano a trascorrere circa il 90% del nostro tempo in ambienti cosiddetti indoor, ovvero scuole, uffici, mezzi di trasporto, palestre. Tali ambienti presentano in molti casi livelli di contaminazione piu' elevati di quelli dell'aria esterna, come evidenziato in diversi studi effettuati in Europa e in paesi extra europei. Tra gli inquinanti chimici presenti nell'aria indoor, i Composti Organici Volatili (COV) rivestono una particolare rilevanza considerando la presenza di un numero elevato di possibili sorgenti e la valenza igienico-sanitaria che alcuni di questi composti presentano. Attualmente si hanno difficolta' nella valutazione di rilevamenti effettuati da strutture di ricerca e di controllo, viste le varie metodologie di prelievo e di analisi utilizzate che non sempre sono equivalenti o paragonabili tra loro.
"Nell'ambito del gruppo di studio (GdS) Nazionale sull'inquinamento indoor del Dip. Ambiente dell'Iss- spiega Sergio Fuselli, coordinatore del GdS- e' emersa la necessita' di predisporre un documento condiviso, ormai in fase di ultimazione, che fornisca una proposta di metodologia standard sulla caratterizzazione di inquinanti chimici organici volatili negli ambienti confinati, anche alla luce degli orientamenti comunitari. Attualmente, infatti, non esiste in Italia una specifica ed univoca regolamentazione per definire procedure di monitoraggio degli inquinanti indoor".
(Wel/ Dire)