(DIRE - Notiziario salute) Roma, 21 giu. - "Nessuno Stato puo' risolvere da solo i problemi legati alla droga senza la cooperazione internazionale". E' quanto affermato dal Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione, Andrea Riccardi, nel corso dell'incontro sulle strategie nazionali in materia di droga nel Mediterraneo, realizzato in collaborazionecon la rete Mednet del Gruppo Pompidou del Consiglio d'Europa. Nel corso dell'incontro, Riccardi haanche sottolineato agli Stati presenti la necessita', come gia' fatto in Italia, u'di aggiornare la cultura e l'approccio generale al problema al fine di evitare l'errore di criminalizzare il comportamento di usare droghe e quindi le persone tossicodipendenti in quanto tali. "Costoro- ha aggiunto Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga- vanno sostenuti e supportati nelle loro scelte di salute con un'offerta attiva di percorsi di cura e riabilitazione precoci ed efficaci evitando cosi' che possano, in relazione al loro stato di malattia, commettere anche azioni illegali che li espone a rischi di carcerazione". Durante il meeting, sono state presentate le principali attivita' antidroga portate avanti dal GruppoPompidou, dalla rete Mednete dall'Osservatorio Europeo.I rappresentanti di Egitto,Grecia, Italia, Francia Libano, Malta, Marocco, Portogallo e Tunisa hanno evidenziato, ognuno per la propria esperienza,la situazione del fenomeno droga nei Paesi appartenenti alla rete Mednet. Presenti anche Ucraina, Turchia, Kuwait, Qatar e Stati Uniti in qualita' dipaesi osservatori.
Nel corso dell'incontro e' stato anche posto l'accento sulla necessita' di creare degli Osservatori nazionali e regionali che possano monitorare la situazione del fenomeno droga attraverso una imprescindibileraccolta dei dati, indici essenziali per orientare le strategie politiche di ogni Paese per combattere il fenomeno. "Secondo noi- ha affermato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa- la cooperazione internazionale e' la base perstrutturare interventi sempre piu' efficaci contro la droga, che colpisce tutti i Paesi.E' essenziale a questo punto che ogni Paese adotti un piano di azione nazionale che deve essere articolato proprio in base ad una raccolta dei dati concreti, per dare il via cosi' a un approccio integrato globale che metta al primo posto la prevenzione e il recupero delle persone, ma che non dimentichi gli interventi coordinati per il contrasto al traffico e allo spaccio di droga". "Non dobbiamo dimenticare che nella lotta alle dipendenze- ha concluso il ministro Riccardi- esiste necessariamente un aspetto normativo repressivo, ma c'e' soprattutto la scelta per una battaglia di tipo culturale e professionale. Occorre investire di piu' sulla formazione e sulla prevenzione. Dietro la droga ci sono le mafie, ma dietro alla lotta alla droga ci sono le reti positive e intelligenti e a queste reti la vittoria e' assicurata nello spirito della cooperazione".
(Wel/ Dire)