RILEVATE IRREGOLARITÀ, ATTREZZATURE SCADUTE E SEQUESTRO CARTELLE.
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 14 giu. - I Carabinieri del Nas di Latina, in risposta a una crescente richiesta da parte dei cittadini di sicurezza sanitaria e di certezza della regolarita' delle pratiche mediche erogate nelle strutture del Ssn, hanno predisposto, sin dai primi giorni dell'anno in corso, una costante attivita' di controllo ai principali nosocomi pubblici delle province di Latina e Frosinone.
Le verifiche hanno consentito di rilevare alcuni casi di gravi carenze (strutturali, tecnologiche ed organizzative) dei reparti ospedalieri ispezionati, tali da determinare disagi ai pazienti e gravare significativamente sui trattamenti sanitari erogati, nonche' episodi di superficialita' nella gestione amministrativa dei reparti, con ripercussioni sull'efficienza delle prestazioni sanitarie.
In particolare, dal controllo ispettivo effettuato presso i reparti di Dialisi e Terapia intensiva neonatale di due nosocomi della provincia di Latina, emergevano inconvenienti (accesso per disabili non idoneo, tracce di umidita' sugli intonaci, presenza di locali angusti, mancanza di idonea attrezzatura medica) che venivano relazionati ai competenti uffici sanitari della Regione Lazio e dell'Azienda unita' sanitaria locale di Latina. La puntuale risposta degli organismi istituzionali, interessati della vicenda, ha consentito di eliminare gli inconvenienti rilevati e di scongiurare ulteriori disagi agli utenti.
Irregolarita' sono state rilevate anche presso alcuni reparti di un presidio ospedaliero del frusinate. In particolare, all'interno dell'ambulatorio di Emodialisi i Carabinieri del Nas hanno rilevato carenze strutturali ed organizzative (assenza di locali per soggetti affetti da patologie infettive, sovraffollamento dei letti rispetto alle misure dell'ambiente, carenze di personale medico, etc) anche queste segnalate alla Regione Lazio e alla direzione generale della competente Ausl.
Un controllo presso il reparto di Medicina ha portato invece al sequestro amministrativo di oltre 300 cartelle cliniche, relative a pazienti ricoverati e successivamente dimessi, in quanto non erano state compilate e trasmesse, ai competenti uffici sanitari regionali, le relative schede di dimissione. Le stesse, necessarie per richiedere il pagamento delle somme dovute per i ricoveri, hanno causato all'azienda Usl di Frosinone mancati introiti per circa un milione di euro.
Altra situazione irregolare e' stata rilevata nel reparto di Ematologia del nosocomio ciociaro, dove i militari hanno sottoposto a sequestro 90 dispositivi medici di varia natura (aghi, siringhe, contenitori per liquidi ematici, vetrini per esami diagnostici, etc.) pronti all'utilizzo nonostante fossero scaduti di validita', contestando al responsabile della struttura sanitaria violazioni amministrative per un ammontare complessivo di oltre 85mila euro.
Controlli nello specifico settore sono stati effettuati anche nei confronti di strutture sanitarie private e attivita' commerciali. In quest'ambito, recentemente, la Prefettura-Ufficio territoriale del governo di Latina, competente per materia, ha concordato con quanto rilevato dal personale del Nas Carabinieri, che ha contestato violazioni alle normative sanitarie nei confronti di tre nosocomi privati e una rivendita di oggettistica varia, tutti della provincia di Latina.
In particolare, presso due delle strutture sanitarie e' stata rilevata la presenza di dispositivi medici (rispettivamente utilizzati per attivita' medico oculistiche in sala operatoria e per la rianimazione cardiopolmonare in emergenza) con data di scadenza superata, mentre a carico della terza struttura e' stata contestata la produzione, l'acquisto e la messa in servizio di protesi dentarie sprovviste delle certificazioni di conformita' alle normative di sicurezza europee.
L'esercizio commerciale, gestito da un soggetto di nazionalita' cinese, vendeva invece occhiali premontati da vista mancanti delle indicazioni relative agli accorgimenti ed alle modalita' d'uso. A carico dei responsabili delle suddette strutture, l'Utg ha pertanto emesso altrettanti provvedimenti ingiuntivi, determinando il pagamento all'erario di una somma complessiva di oltre 170.000 euro.
(Wel/ Dire)