"SERVONO PROGRAMMAZIONE INTELLIGENTE E SPIRITO COLLABORATIVO".
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 14 giu. - "Le liste d'attesa sono ancor oggi inadeguate e assolutamente lesive per i diritti dei cittadini". Lo dice Adelfio Elio Cardinale, il sottosegretario alla Salute, che prosegue: "sono spesso vero e proprio segno di incivilta' e di ingiustizia sociale. Infatti, il potente supera le liste di attesa. Il ricco si rivolge a centri privati a pagamento per effettuare le prestazioni. Gli indigenti si sottopongono al giogo di lunghi mesi di ritardo per effettuare esami anche semplici".
L'insoddisfazione dei pazienti per ritardi esasperati e sempre piu' lunghi, puntualizza Cardinale, "pone questa carenza nelle primissime posizioni tra le critiche dei cittadini al servizio sanitario nazionale".
Le cause sono molteplici: centri di prenotazione che spesso non funzionano; spostamento verso le prestazioni a pagamento; disomogenea distribuzione geografica delle alte tecnologie; parziale utilizzo delle apparecchiature pubbliche, con rari ospedali che riescono a lavorare su 2 o 3 turni; crescente aumento della medicalizzazione della normalita', detta anche medicina dei desideri o 'non medicina', per prestazioni inappropriate.
"Oltre ad applicare la legge che obbliga ad assicurare un numero di prestazioni nel pubblico non inferiore a quelle del privato intra-moenia (non meno di 10 tac al giorno in ospedale, 10 in intra-moenia, per esempio), si propone- prosegue Cardinale- un semplice provvedimento che sfrutta la collaborazione con le strutture private accreditate in sinergica integrazione".
"Laddove le liste d'attesa sono gia' lunghe le Asl possono, o devono, richiedere la erogazione di un numero concordato di prestazioni/anno alla struttura privata accreditata- continua Cardinale- magari facendo anche una gara competitiva con prezzi al ribasso per numeri elevati di prestazioni. In tal modo non si intacca la liberta' di iniziativa privata, ma la si indirizza laddove il pubblico, che finanzia anche le prestazioni dei privati accreditati, incontra le maggiori difficolta' a soddisfare l'utenza".
Per Cardinale "si tratta di fare una programmazione intelligente delle risorse e delle necessita' emergenti con quello spirito collaborativo che solo puo' portare il nostro Paese ad attraversare questo difficile momento. La proposta- conclude Cardinale- puo' costituire anche ad un contributo alla spending review per i risparmi che potrebbero determinare gli enti pubblici sanitari erogatori".
(Wel/ Dire)