(DIRE - Notiziario salute) Roma, 7 giu. - Katia, Ida, Elisa, Sergio: sono persone con disabilita' che hanno una vita autonoma dalla loro famiglie d'origine. Come qualsiasi altro adulto. La loro indipendenza, pero', e' ora messa in pericolo per i tagli ai servizi sociali decisi dalla Regione Lombardia e dai Comuni. Per dire no ai tagli, la Lega per i diritti delle persone con disabilita' (Ledha) ha lanciato una campagna e una giornata di mobilitazione per il 13 giugno. E da oggi siti internet, giornali e tv possono raccontare meglio la battaglia di queste persone grazie al reportage "Racconti di vita indipendente", in cui Katia Ida, Elisa e Sergio raccontano la loro storia.
Ida Sala ha vissuto per sei anni in un istituto e per altri venti in una comunita' autogestita. "Poi, nel 2004 ho deciso di fare il salto della vita indipendente- racconta- Non vorrei tornare indietro e spero di non essere costretta a farlo". Elisa Vavassori ha 31 anni, vive a Carugate in provincia di Milano. Ha presentato al suo comune di residenza un progetto di vita indipendente (17mila euro all'anno) per poter andare a convivere con il suo compagno. Ma la sua richiesta e' sempre stata respinta.
Il diritto alla vita indipendente viene sancito dalla legge 162 del 1998 e ribadito dall'articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilita'. Ma quelle parole rischiano di restare sulla carta. Per il 2012, infatti, i mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione hanno comportato per i Comuni lombardi un'ulteriore diminuzione di 100 milioni di euro delle risorse a disposizione per le politiche sociali. Prime vittime di questi tagli, sono stati i progetti di vita indipendente. Le associazioni e le testate giornalistiche interessate a pubblicare il video sul proprio portale sono autorizzati a farlo, previa citazione dei credit dell'autore (Ledha - Lega per i diritti delle persone con disabilita').
(Wel/ Dire)