SALUTE. DISABILITA', 'NO AI TAGLI AL SOCIALE': PROTESTA IN PIAZZA A MILANO
LEDHA, FISH E FAND ORGANIZZANO LA MANIFESTAZIONE IL 13 GIUGNO.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 4 giu. - Scenderanno in piazza per dire no ai tagli. Mercoledi' 13 giugno, alle ore 11 in piazza Duca D'Aosta, tre grandi realta' che si occupano di disabilita' chiederanno a gran voce a Governo, Regione Lombardia, province e comuni di rivedere gli stanziamenti previsti per il 2012 in campo sociale. In Lombardia dai 70 milioni di euro del 2011 si scende a 40 milioni.
La protesta e' organizzata dalla Lega per i diritti delle persone disabili (Ledha), alla quale aderiscono una trentina di associazioni, dalla Federazione italiana superamento dell'Handicap (Fish) e dalla Federazione nazionale persone con disabilita' (Fand). "Molti Comuni stanno iniziando a tagliare - sostiene Giovanni Merlo, direttore della Ledha-: i primi interventi sacrificati sono quelli che riguardano il sostegno alla vita indipendente delle persone con disabilita', previsti dalla Legge 162/98 e in generale quelli di assistenza domiciliare. Si tratta di attivita' che permettevano a migliaia di persone di condurre, pur tra mille difficolta', una vita dignitosa e con un buon livello di inclusione sociale e, in alcuni casi, lavorativa. Anche i servizi diurni e residenziali sono seriamente a rischio di esistenza, con la previsione di incremento delle rette a carico delle famiglie e dall'altro con blocchi delle liste di attesa per i servizi rientranti nei livelli essenziali di assistenza". Al Governo le tre organizzazioni chiedono, come si legge in un comunicato stampa, di "ripristinare i fondi sociali a partire da quello per la non autosufficienza", "di non aumentare le richieste nei confronti delle persone con disabilita'" nei progetti di riforma sulla partecipazione alla spesa dei servizi (Isee) e "di definire, finalmente, i livelli essenziali assistenziali (Lea) e quelli per l'assistenza sociale (Liveas)". Alla Regione Lombardia chiedono "di compensare con proprie risorse i tagli ai fondi sociali, di vincolare questa aggiunta di risorse per finanziare i progetti di Vita Indipendente, di incrementare il finanziamento dei servizi sociosanitari". Ai Comuni "di garantire i servizi e le prestazioni essenziali per la vita delle persone con disabilita' e di non derogare alla propria responsabilita' di coordinatori delle politiche sociali nei confronti dei propri concittadini". (Wel/ Dire)
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