CALTANISSETTA ED ENNA RISULTANO I COMUNI PIU' VIRTUOSI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 gen. - Sono 230 mila le
domande di invalidita' civile presentate in Sicilia. La notizia
e' emersa, nel corso dell'incontro, organizzato dall'Inca Cgil,
il 25 gennaio nell'aula consiliare di Palazzo delle Aquile a
Palermo, con i vertici di Inps, Inail, Inpdap su "Tutela
individuale: diritti e legalita".
Il dibattito e' stato presieduto da Michele Pagliaro della
segreteria regionale Cgil. "Dal primo gennaio del 2010 con
l'entrata in vigore del nuovo procedimento per avere
l'invalidita' civile, fermo restando il problema delle pratiche
arretrate, stiamo iniziando a vedere alcuni risultati- afferma
Sandra Petrotta, direttore dell'Inps-. Nell'Isola riceviamo 230
mila domande all'anno. Per l'invalidita' civile i tempi di attesa
variano da 8 a tre anni. La situazione attualmente e' molto
diversificata: Caltanissetta ed Enna risultano i comuni piu'
virtuosi dove l'Asp si e' adeguata subito alla nuova procedura
telematica. Palermo e Catania hanno avuto finora il 60% di
adeguamento da parte delle Asp. Purtroppo Messina e' il comune
che utilizza solo l'8% del nuovo procedimento, lavorando ancora
con il cartaceo. A Siracusa, Ragusa e Trapani c'e' stato l'80%
dell'adeguamento".
"Proprio per fronteggiare questa situazione- continua il
direttore dell'Inps- siamo in attesa di potere stipulare con
l'assessorato regionale la convenzione che affida solo a noi la
fase degli accertamenti sanitari. Questo potere di accertamento
snellirebbe ancora di piu' i tempi di attesa degli utenti senza
gravare di ulteriori oneri la regione". Nonostante la
semplificazione della procedura per l'invalidita' civile non si
sono avuti finora i risultati sperati. Imputata in questo caso
non e' solo l'Inps ma sono anche le Asp. Pertanto rivendichiamo
una maggiore trasparenza senza colpevolizzare l'intera categoria
che opera sul settore - sottolinea Vito Ciulla, coordinatore
dell'Inca Sicilia nella sua introduzione -. Davanti allo scenario
di una Sicilia sempre piu' emarginata, la tutela individuale e'
diventata merce di scambio solo per accrescere il consenso.
Occorre soprattutto intervenire radicalmente per evitare che le
forze spietate del consenso possano utilizzare e strumentalizzare
ai propri fini chi ha bisogno". Sono finiti i tempi in cui si
dava tutto a tutti. Oggi bisogna garantire sopratutto il giusto a
tutti. Il patronato ha delle potenzialita' non indifferenti che
vanno valorizzate - afferma Giovanni Asaro, direttore dell'Inail
Sicilia -. L'Inail da sempre e' impegnata per la tutela della
salute e la sicurezza dei lavoratori. Sul piano dei controlli
alle aziende sappiamo che presto verra' accresciuto il numero
degli ispettori. Sul piano della sicurezza ribadiamo pure che
abbiamo destinato in Sicilia 16 milioni di euro per gli
adeguamenti strutturali delle aziende. Una cifra che sommata al
50% dell'importo che metteranno le imprese rappresenta ben 32
milioni di euro che entrano nel circuito della sicurezza".
Oggi le persone sono chiamate a dovere riprogettare tutta la loro
vita - dice Morena Piccinini, presidente nazionale dell'Inca Cgil
-. Con questo governo nazionale notiamo che c'e' stato un
cambiamento profondo sul piano della lotta ad ogni forma di
illegalita'. La legalita' diventa quindi un dato per lo sviluppo
del Paese. Occorre battersi per un mercato legale in modo che il
lavoro sia lo specchio di una vita regolata e tutelata a
vantaggio del lavoratore. La battaglia che stiamo facendo, per
esempio, contro le dimissioni in bianco e' molto importante
perche' chiama tutto il mondo produttivo ad assumersi le proprie
responsabilita': un modo per ricostruire l'esercizio reale dei
diritti sul piano della tutela individuale".
Occorre creare le condizioni per avere delle amministrazioni che
camminino, migliorando il livello organizzativo, per rispondere
meglio ai bisogni dell'utenza afferma Maria Sciarrino, direttore
dell'Inpdap Sicilia -. In questa ottica il rapporto con i
patronati e' importante ed efficace. In Sicilia sulle tutele ai
disabili, per quanto ci riguarda, abbiamo attivato sei Rsa
(strutture specializzate per gli anziani) e 10 progetti di
assistenza domiciliare. Iniziative che riteniamo vadano
preservate e in futuro potenziate".
(Ami/ Dire)