(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 gen. - In Campania si
stimano dai 60 mila agli 80 mila casi di Alzheimer e piu' di 200
mila familiari coinvolti, gli unici a assisterli. Emerge dal I
rapporto dell'Aima (Associazione italiana malati Alzheimer)
"Alzheimer: costi dell'assistenza e bisogni delle famiglie nella
Regione Campania". L'indagine e' il frutto del lavoro condotto
dal centro gestito dall'AimaCampania, che ha elaborato una banca
dati ma soprattutto ascoltato i bisognidel territorio.
"Quello piu' emergente - spiega Caterina Musella, presidente
dell'organizzazionee curatrice del libro di Luciano Editori - e'
il bisogno di un aiuto concreto per le famiglie dei malati di
Alzheimer o di altre forme di demenza senile. Perche', nella
maggior parte dei casi, il carico della cura di queste persone e'
tuttosulle spalle delle famiglie. Il 'caregiver', ovvero la
persona punto diriferimento del paziente e' un componente della
famiglia. Il problema e': che succedera' quando questa persona
non potra' piu' prendersene cura? Da chi sara' assistito il
malato, in che modo, con quali risorse, con quali competenze?".
Secondo i datiraccolti dall'associazione, la Campania copre
appena l'1,8% del fabbisogno di assistenza domiciliare per le
persone non autosufficienti. "Per le famiglie- sottolineaCaterina
Musella- che da noi non vogliono delegare, non ci sono
adeguatisupporti. Cosi' come resta inevasa la richiesta di semi
mresidenzialita', puremolto sentita, perche' non ci sono
strutture". "Questa ricerca- prosegue la responsabile
dell'associazione- prende proprio le mosse dallo stato di
profonda crisi, sociale, culturale,politica, sia a livello
nazionale sia regionale, che stiamo attraversando. Unacrisi
acuita dai forti tagli che ci sono stati recentemente: penso
soprattuttoalla totale cancellazione del Fondo destinato alla non
autosufficienza". Le associazioni impegnate in questo settore
chiedono unpatto tra tutti gli attori coinvolti sul territorio e
chiarezza sui fondi. Trale proposte dell'Aima Campania quella di
valorizzare il ruolo delle famiglie, destinando a chi decide di
prendersi cura del malato un vero e proprio assegnodi cura: un
supporto economico che rappresenterebbe non un costo ma
unrisparmio per lo Stato, che altrimenti si troverebbe ad
investire impiegando variefigure professionali necessarie sia nel
caso dell'assistenza a domicilio sia inquello della sistemazione
del malato presso strutture specializzate.
(Wel/ Dire)