(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 gen. - "La Linea Guida su
'Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini
e negli adolescenti' esclude tutti gli approcci che non siano
cognitivo comportamentali. Nel documento, infatti, esiste una
forte asimmetria tra la linea guida e le raccomandazioni, poiche'
in queste ultime i trattamenti cognitivo comportamentali
rappresentano il nucleo centrale dando cosi' un messaggio ambiguo
e distorto: indica tale approccio come l'unico con risultati
convincenti". Lo ha affermato Stefano Carta, professore associato
di psicologia dinamica presso l'Universita' degli Studi di
Cagliari.
"Analizzando invece le linee guida- ha proseguito- si puo'
notare che tutti gli approcci descritti sono largamente
insoddisfacenti, il documento ne mette chiaramente in rilievo i
diversi limiti. Incredibilmente questa linea guida non si
interroga sulla ricerca contemporanea, confondendo gli interventi
cognitivo comportamentali con le scienze cognitive, che sono una
convergenza di discipline che coinvolgono anche il ruolo delle
emozioni e che sviluppano approcci fondati sull'affettivita'". Lo
psicoterapeuta ha ribadito la sua critica principale, ovvero che
"sebbene il testo dica chiaramente che tutti gli approcci
terapeutici siano insoddisfacenti, non tiene poi conto delle
recenti ricerche relative alle basi affettive dello sviluppo
cognitivo. Il tema delle sintonizzazioni- ha aggiunto Carta- e'
di base una questione affettiva-emotiva anche se ha una valenza
cognitiva. Il fatto che non si menzioni proprio il campo relativo
ai vissuti interni del bambino fondato sull'intersoggettivita' e'
un limite enorme. La commissione ha guardato al lampione acceso
piu' vicino, quello cognitivo comportamentale, quando ce ne sono
molti altri gia' potenzialmente accesi". Sui costi elevati delle
cure proposte, che variano dai 1.000 ai 4.000 euro al mese, Carta
ha sostenuto di sentirsi "perplesso, perche' se questo approccio
fosse realmente efficace come ministero cercherei di renderlo
molto meno oneroso. Questo e' un problema politico ed e' inoltre
assolutamente ingiustificato. Far pagare tanto un intervento
cosi' inquadrato significa lucrare". Gli studi riproposti nelle
linee guida, per il membro della redazione della rivista di
'Psicologia Analitica', "sembrano efficaci perche' fondati su
strumenti di tipo quantitativo e parcellizzato, piu' facili da
catalogare scientificamente e molti utili per le ricerche di
gruppo ma deficitari sul singolo caso, difficile da analizzare
secondo schemi rigidi dove una prospettiva scientifico-statistica
ha poco senso". Si tratta, per Carta, "di un problema culturale
della comunita' scientifica che guarda solo una parte degli studi
esistenti innescando poi un circolo vizioso che non prende in
considerazione le alternative. Questo e' molto scorretto
scientificamente, anche perche' non si tratta di un approccio
curioso". Le ricerche prese in considerazione per stilare il
testo "riprendono esclusivamente la letteratura inglese, mentre
ci sarebbero molti studi tedeschi davvero interessanti da
considerare. Il filone cognitivo comportamentale, di impronta
americana molto marcata- ha evidenziato Carta- sviluppa un
approccio basato sul condizionamento e sull'addestramento". Ma lo
psicologo ha "molti dubbi sul calcare la mano sugli aspetti
cognitivi anche di bambini con sindrome autistica grave. Per me-
ha sottolineato- e' un problema di carattere etico dal momento
che lo sviluppo psicologico viene regolato dall'interno ed e'
solo influenzato dall'esterno. Se esso venisse invece
condizionato dall'esterno- ha concluso il docente universitario-
ci sarebbe allora il rischio per il bambino di diventare un
soggetto adattato".
(Wel/ Dire)