SALUTE. I LEA? CISL: SONO TERRENO INSIDIOSO, SERVE STRATEGIA NAZIONALE
RICERCA SU FAMIGLIA, TERRITORI ED EQUITA'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 gen. - "II dibattito sulla
definizione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) o Livelli
essenziali delle prestazioni sociali (Leps) appare ricco di
insidie e strumentalizzazioni oltre che di riconosciute
opportunita'". Lo scrive la Cisl nel suo rapporto di ricerca
dedicato a "Famiglie, territori ed equita'". Secondo il sindacato
ci sono al momento almeno due criticita' nel dibattito: la prima
riguarda il fatto che "la programmazione di livelli essenziali su
base nazionale impone al legislatore di disporre di un sistema
informativo efficiente ed omogeneo, sempre su base nazionale, che
oggi non risulta essere presente e di cui non se ne vede la
realizzazione neppure nel breve-medio periodo"; la seconda,
invece, riguarda il fatto che una volta che venissero definiti,
"i Lea richiederebbero una riorganizzazione della spesa sociale
su base regionale che potrebbe essere realizzata solo a seguito
dell'applicazione di quel federalismo fiscale che oggi appare
dagli esiti incerti". Secondo la Cisl i Lea, che fanno
riferimento ai cosiddetti diritti condizionati e alla loro
esigibilita', "dovrebbero essere concepiti su base regionale e
intesi non tanto come standard cognitivi da applicare in maniera
asettica quanto piuttosto come obiettivi 'rappresentativi'
costruiti sulla base di informazioni del singolo contesto
regionale, comparati con riferimenti di livello nazionale e
implementati attraverso percorsi di partecipazione comunitaria
territoriale". C'e' bisogno dunque di una azione coordinata a
livello nazionale, che al momento e' carente, finalizzata alla
definizione degli interventi a livello territoriale. La riforma
del welfare sociale e sociosanitario - dice il segretario
confederale Pietro Cerrito - "va assunta come priorita' e
richiede un intervento di riqualificazione di rilievo nazionale,
che valorizzi i principi della legge 328 inserendola nel nuovo
contesto federalista: la riforma si deve fondare sulla leale
definizione, sulla definizione dei Lea, su un miglioramento di
equita' e qualita' delle prestazioni, eliminando abusi".
(Wel/ Dire)
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