INDAGINE DELLO SPI E FP-CGIL. LE LISTE D'ATTESA? UNA ODISSEA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 gen. - Sono oltre 35 mila
gli anziani presenti nelle 646 strutture residenziali e nei
centri diurni italiani monitorati dallo Spi Cgil e dalla Fp Cgil:
31 mila unita' nelle strutture residenziali e 4.400 nei centri
diurni. E' il dato emerso da una ricerca del sindacato secondo
cui nelle strutture residenziali le donne sono in maggioranza, il
70%, mentre nei centri diurni gli uomini con il 56% degli utenti.
Hanno un'eta' piu' avanzata gli anziani delle strutture
residenziali: il 49% degli utenti appartiene ad una fascia di
eta' compresa tra i 76 e i 95 anni di eta' e il 50% supera gli 86
anni. In quelle a ciclo diurno semiresidenziale, invece, la
maggior parte degli utenti sono nella fascia compresa tra i 61 e
gli 85 anni.
Nelle strutture residenziali, spiega la ricerca, l'80% degli
anziani ha delle fragilita'. Il 63% e' del tutto non
autosufficiente, il 17% lo e' solo parzialmente mentre solo il
19% risulta essere autosufficiente. Questa ultima percentuale
sale al 39% per gli anziani utenti dei Centri diurni
semiresidenziali. Secondo la ricerca, inoltre, nel 70% dei casi
avviene il trasferimento dell'anziano da strutture residenziali
per autosufficienti a quelle per non autosufficienti a causa del
peggioramento delle condizioni di salute, ma solo il 50% delle
strutture segnala alla Asl di competenza tale esigenza.
Le liste d'attese per accedere a strutture residenziali o
semiresidenziali sono una vera e propria odissea. "Per quelle
rivolte agli utenti non autosufficienti questi possono
raggiungere di media anche dai 90 ai 180 giorni. Solo nel Lazio
le liste di attesa arrivano fino ad 11 mesi. Per le residenze
rivolte ad anziani autosufficienti, invece, il periodo di attesa
va dai 30 ai 45 giorni mentre per quelle semiresidenziali diurni
si arriva fino a 25 giorni". Tutte le strutture, spiega la
ricerca, prevedono la compartecipazione degli utenti al costo dei
servizi, che varia di caso in caso, a seconda della Regione o del
Comune e dal reddito dell'assistito. La media compartecipazione
in una struttura residenziale va da 1.100 euro fino a 1.400 euro
al mese per quello di tipo socio-sanitario. Per i Centri diurni,
invece, il costo varia dai 250 euro fino agli 800 euro al mese
previsti per quelli dedicati ai malati di Alzheimer.
(Ami/ Dire)