'SE PENSA CHE NON SIANO EQUIVALENTI MINISTERO LO DICA'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 gen. - Nella bozza del
decreto del Governo sulle liberalizzazioni, che circola in queste
ultime ore, "e' comparsa a sorpresa una norma sui farmaci
equivalenti/generici che non ha niente a che fare con la
concorrenza, anzi limita fortemente la liberta' di scelta del
cittadino che finira' per pagare di piu'". È la posizione di
Federfarma. Fino ad oggi, continua la nota, "se il medico
prescrive un medicinale di marca per il quale esiste il generico,
senza aggiungere un'indicazione specifica di non sostituibilita',
il cittadino in farmacia, grazie alle informazioni fornite dal
farmacista, puo' scegliere se prendere il farmaco generico che
costa meno e non spendere nulla ovvero se ritirare il medicinale
di marca e pagare la differenza di prezzo a proprio carico.
Qualora venisse confermata la norma presente nella bozza del
decreto, se il medico scrivesse sulla ricetta solo il nome del
farmaco di marca senza aggiungere la dicitura o farmaco
equivalente se di minor prezzo, il farmacista non potrebbe
proporre la sostituzione e il cittadino sarebbe costretto a
ritirare il medicinale di marca e a pagare la differenza".
In questo modo "al cittadino verrebbero imposti costi aggiuntivi
e al medico un nuovo adempimento. Ma se il ministero della salute
ritiene che i farmaci equivalenti non siano effettivamente
equivalenti e non siano quindi sostituibili abbia il coraggio di
dirlo chiaramente e di annullare le liste di equivalenza
predisposte dall'Agenzia Italiana del Farmaco e diligentemente
aggiornate ogni mese".
(Ami/ Dire)