SALUTE. FARMACIE CONTRO PARAFARMACIE, LA BATTAGLIA DELLE LIBERALIZZAZIONI
FEDERFARMA 'EVITARE INTERVENTI DESTABILIZZANTI', LE PARAFARMACIE: 'LOBBY FRENANO IL GOVERNO'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 gen. - Farmacie contro
parafarmacie sulle liberalizzazioni che spaccano in due le
'opposte fazioni'. Le farmacie vogliono "dare il proprio
contributo alla crescita del Paese, migliorando e potenziando la
propria rete attraverso un aumento equilibrato del numero dei
presidi attivi sul territorio, ma non possono subire interventi
che avrebbero un impatto destabilizzante sul servizio
farmaceutico, oggi efficiente ed estremamente apprezzato dai
cittadini". Spiega Federfarma. Le farmacie "sono in attesa di
essere ricevute dal governo, come preannunciato, per poter
verificare l'impatto e la sostenibilita' degli interventi
ipotizzati nelle varie bozze che circolano in queste ore. La
riforma del settore- continua la nota di federfarma- deve tener
conto del delicato equilibrio economico di molte farmacie, in
particolare quelle piu' piccole e quelle che operano nei centri
minori, che verrebbero messe in crisi da un'accentuazione
eccessiva della concorrenza e che gia' oggi sono in grave
difficolta' a causa dei continui tagli alla spesa farmaceutica e
della distribuzione diretta dei farmaci da parte delle Asl. In
quest'ottica occorre guardare alle esperienze di altri Paesi
europei, come Grecia, Portogallo e Francia, dove si sta cercando
di porre rimedio a un aumento eccessivo del numero delle
farmacie, al correlato incremento dei costi per il servizio
sanitario nazionale e alle carenze del servizio, in particolare
nelle zone rurali". Il Consiglio di presidenza di Federfarma e'
riunito in via permanente per monitorare lo sviluppo della
situazione, puntando ad evitare che nella riforma prevalgano
interessi economici anziche' la tutela della salute.
Se la prendono con le lobby, invece, le parafarmacie. "I senatori
Valerio Carrara, Fabrizio Di Stefano, Luigi D'Ambrosio Lettieri e
i deputati Rocco Crimi e Chiara Moroni (poi passata a Fli) "sono
i cinque parlamentari eletti nelle liste del Pdl che fanno
attivita' di lobby per le farmacie e frenano il governo". Il
Coordinamento nazionale delle Parafarmacie, nel corso di una
conferenza nella sede della stampa estera si e' scagliato contro
il partito di Berlusconi e attacca la bozza sulle
liberalizzazioni: "Questa volta il governo non ha avuto coraggio
e si e' castrato da solo". Secondo il Coordinamento l'aumento
della pianta organica delle farmacie sara' tutta a danno dei
parafarmacisti se non ci sara' la liberalizzazione di tutti i
farmaci di fascia C. "Noi- spiegano- non siamo contrari
all'aumento delle farmacie, vogliamo solo poter competere. Se
Monti non ci dara' la possibilita' di vendere tutti i farmaci di
fascia C il decreto comportera' il fallimento delle
parafarmacie". Questo perche' nelle zone dove oggi sorge solo una
parafarmacia aprira' anche una farmacia e inoltre i cittadini non
avranno alcun beneficio sui prezzi perche' "il cartello di
Federfarma" non applichera' gli sconti se non ci sara' "un
canale" alternativo di concorrenza. Da cinque anni a questa parte
sono nate 3.823 parafarmacie (ne aprono cento al mese) con un
fatturato medio di 170 mila euro annui. Di queste, la grande
distribuzione organizzata conta 306 'corner' (meno del 10%). La
completa liberalizzazione dei medicinali con obbligo di ricetta e
non rimborsati dal Ssn, pero', consentirebbe l'apertura di 3500
nuovi esercizi. Senza, le parafarmacie si troverebbero a
competere con ulteriori 5.500 farmacie. Con la liberalizzazione
della fascia C, fa notare infine il Coordinamento, le
parafarmacie avrebbero accesso a una quota di mercato di 3,3
miliardi di euro sul quale applicare uno sconto del 10-20% (27%
nei 'corner').
(Wel/ Dire)
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