'PAZIENTI POCO INFORMATI SULLA QUALITÀ DEI MATERIALI IMPIANTATI'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 gen. - "Non vorremmo che una
volta aperto il 'vaso di Pandora' scoperchiato con lo scandalo
delle protesi al seno scoprissimo una serie di trascuratezze e
comportamenti irresponsabili a danno della salute dei
consumatori". E' quanto ha dichiarato Massimiliano Dona,
Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori (UNC),
commentando la notizia del nuovo allarme nel settore della
chirurgia estetica riguardante le iniezioni antirughe realizzate
con prodotti non a norma. "Come e' possibile che non ci sia
un'adeguata regolamentazione del settore o anche solo che i
controlli non riescano a tenere il passo delle novita' sul
mercato?" si chiede Dona, che prosegue: "il solo marchio Ce non
puo' bastare per garantire la qualita' di questi prodotti che,
sicuramente, non possono essere trattati come fossero comuni
cerotti o disinfettanti. Dopo lo scandalo delle protesi Pip, sul
cui potenziale cancerogeno gli esperti stanno ancora indagando,
il caso dei filler dannosi per la salute rivela la mancanza di
informazione di molti pazienti che spesso non sono messi a
conoscenza circa i materiali impiantati, ma anche l'esistenza di
un mercato parallelo a quello legale che e' difficile da
monitorare. Senza cadere in facili allarmismi- conclude il
Segretario generale- resta fondamentale l'azione di vigilanza del
Ministero della Salute nelle fasi di sperimentazione,
monitoraggio e anche in quella successiva delle contromisure. Nel
caso delle protesi mammarie, dopo la decisione di Gran Bretagna,
Venezuela, Brasile, Francia, Germania e Repubblica Ceca di
consigliare la rimozione degli impianti a rischio, ci saremmo
aspettati maggiore prudenza anche da parte del nostro Ministero
della Salute che non ha ancora stabilito un protocollo ad hoc:
per questo abbiamo scritto una formale richiesta di chiarimenti".
(Wel/ Dire)