(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 gen. - Ha tre mesi per curare
il tumore e vivere, ma scopre che la lista d'attesa e' di
quattro. Succede a Venezia, secondo quanto denuncia il
Gazzettino, ad una signora di 60 anni gia' operata due volte per
un tumore al seno. Qualche giorno fa la donna ha ricevuto la
ferale notizia da parte dei medici dell'Ospedale Civile: ha 90
giorni di tempo per iniziare la radioterapia prima che il tumore
degeneri di nuovo.
Per la signora alternative non ce ne sono: deve andare
all'ospedale tutti i giorni. Ma la lista di attesa e' lunghissima
perche' c'e' una macchina sola per la terapia. "I medici mi hanno
detto che si vergognavano a darmi queste notizie e che la colpa
non e' loro, ma e' da tempo che chiedono la sostituzione di una
macchina e invece non riescono ad ottenerla- ha spiegato la
signora al Gazzettino- una macchina peraltro vitale per gli
ammalati di tumore. Mi hanno fatto firmare un documento nel quale
si dice che sono stata informata che la lista d'attesa per
iniziare le terapie e' di almeno quattro mesi, e io in quel
foglio ho aggiunto che se devo morire per il tumore e' un conto,
ma che invece e' una vergogna se devo morire perche' non sono
stata curata in uno Stato civile". A.V. presentera' la sua
protesta anche al Tribunale del malato per far valere le ragioni
di una citta' alla quale, dice, deve essere riconosciuta una
specificita'. "I medici chiedono solo la sostituzione di cio' che
c'era, ne' piu' ne' meno- conclude la signora- anche perche'
hanno sempre piu' richieste e sempre meno possibilita' di curare
i veneziani. Il tempo, nel tumore, e' un fattore vitale".
(Gas/ Dire)