'GIÙ LE MANI DAI BAMBINI': USATO PER CURARE L'IPERATTIVISMO, CREA GRAVI PROBLEMI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 gen. - E' di questi giorni la
decisione dell'Agenzia italiana del farmaco di indicare nuovi e
piu' stringenti parametri per l'utilizzo dell'Atomoxetina (nome
commerciale Strattera), il farmaco della Eli Lilly utilizzato
anche in Italia per la cura dei bambini affetti dalla cosiddetta
Adhd, sindrome della disattenzione e eccessiva vivacita'.
In una circolare dell'Agenzia, si riportano i dati di recenti
studi clinici che dimostrano come i piccoli pazienti trattati con
questa molecola presentano aumenti "clinicamente importanti" (dal
6 a 12%) o "clinicamente rilevanti" (ulteriore 15 - 32%) di
pressione sanguigna e di ritmo cardiaco. Quasi la meta' dei
bambini riscontrano variazioni in questi parametri, tali da
causare un rischio grave per la salute in presenza di pregresse
patologie o anomalie del sistema circolatorio. A tal fine, l'Aifa
impone maggiore accuratezza nell'anamnesi prima della
somministrazione del farmaco, e la compilazione di una check list
per valutare la presenza di problemi cardiaci. La circolare, e
relativi allegati e' disponibile su sito dell'Agenzia:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/nota-informativa-impor
tante-su-strattera-atomoxetina.
La notizia viene diffusa dall'organizzazione 'Giu' le mani dai
bambini', il piu' rappresentativo Comitato per la
farmacovigilanza pediatrica nel nostro paese. Luca Poma,
giornalista e portavoce del Comitato, afferma: "E' l'ennesima
dimostrazione del profilo di rischio di queste molecole
psicoattive: tentando di normalizzare il comportamento di bambini
'difficili', si apre la strada ad altre e ben piu' gravi
problematiche. Lo Strattera e' epato-tossico, espone al rischio
di ideazioni suicidarie in bambini e adolescenti, e scopriamo ora
con anni di ritardo che - come il suo 'cugino' Ritalin - puo'
anche pregiudicare l'equilibrio cardiaco. Questi prodotti non
curano nulla- conclude Poma- agiscono solo sui sintomi
migliorando il comportamento del bambino nelle sue interazioni
con la scuola e con il mondo adulto, ma a quale prezzo sul
medio-lungo periodo?".
(Wel/ Dire)